Gas radon: Legambiente Terlizzi chiede risposte al Comune

Guastamacchia: «Si tratta della seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo di sigaretta»

mercoledì 10 luglio 2019
Riportiamo di seguito una nota del gruppo terlizzese di Legambiente.

Sono passati oramai tre mesi dal convegno promosso dalla nostra associazione, nel quale abbiamo discusso con esperti e alla presenza del Sindaco, del rischio potenziale cui sono esposti i fruitori di ambienti chiusi, in particolare quelli ai piani terra e interrati, per la presenza di gas radon nel sottosuolo e in alcuni materiali da costruzione.

Da allora, era il 9 aprile scorso, nonostante le rassicurazioni del Sindaco, sembra che nulla ancora sia stato fatto per iniziare il monitoraggio almeno nelle scuole dell'infanzia e primarie. Inizierà un nuovo anno scolastico tra pochi mesi e i genitori non sapranno ancora se i propri figli sono al sicuro o se invece sono esposti a rischio radiazioni ionizzanti.

«Il radon è classificato come cancerogeno dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo di sigaretta - ricorda l'ing. Michelangelo Guastamacchia, presidente del Circolo Legambiente di Terlizzi "Amici di Vito e Clara" -. Per questo la legge regionale n. 30/2016 obbliga in particolare per le scuole e per gli edifici pubblici o aperti al pubblico, il monitoraggio dei livelli di concentrazione di radon e, nel caso di superamento dei limiti imposti, l'adozione di idonee misure per l'abbattimento dei livelli rilevati, onde evitare la perdita dell'agibilità dell'immobile».

Visto che a dicembre 2018 il Comune, con Determinazione Dirigenziale n. 365, ha già impegnato la spesa per la rilevazione del radon negli ambienti pubblici, rinnoviamo l'invito al Sindaco affinché si avvii al più presto il monitoraggio, dando assoluta priorità agli edifici scolastici.

Facciamo presente che l'ARPA Puglia ha comunicato la sua disponibilità ad attivare apposita convenzione con il Comune di Terlizzi per il monitoraggio del gas radon nelle scuole. È sufficiente che il Comune avanzi formale richiesta all' ARPA cui seguirà la definizione di tutti i dettagli della convenzione.

«Come sempre la nostra associazione è a disposizione per supportare l'Amministrazione comunale in questa e in tutte le altre attività a tutela della salute pubblica e dell'ambiente», conclude Guastamacchia.