Festa del ciuccio a Terlizzi: tutte le foto

Ieri sera, 10 settembre, è tornato un appuntamento in onore di San Gioacchino

lunedì 11 settembre 2023 7.20
A cura di Francesco Pittò
È tornata a Terlizzi la Festa del ciuccio, tradizionale appuntamento in onore di San Gioacchino.

Ieri sera, domenica 10 settembre, il centro cittadino si è animato di sbandieratori, artisti di strada e di momenti di gioco e divertimento per i più piccoli. Infine l'attesa accensione del ciuccio con il classico spettacolo pirotecnico.

Una grande festa di popolo, in onore del papà della Vergine, in cui inevitabilmente la mera componente popolare finisce spesso per fagocitare quella religiosa, ma è pur sempre un momento di ritrovo per tantissime famiglie che noi vi raccontiamo come sempre con la nostra fotogallery.

Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
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Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
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Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'
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Festa del ciuccio 2023 © Francesco Pitto'

L'ORIGINE DEL CULTO
L'origine della festa, come vi avevamo raccontato nelle scorse giornate, risale al XVIII secolo, quando il padre gesuita Francesco Paolo Confreda portò a Terlizzi il culto di San Gioacchino, padre della Vergine Maria, commissionando all'artista andriese Francesco Paolo Antolini un gruppo statuario raffigurante il Santo che reca la Madonna al tempio (tuttora collocato nella chiesa terlizzese di Sant'Ignazio).

La Festa del ciuccio nasce proprio da questo episodio, poiché il gruppo statuario, trainato da un asino, giunse in città da Andria. Un signorotto locale pare fosse contrariato, ma il suo "attentato" dinamitardo andò a vuoto e l'intero gruppo statuario e l'asino sopravvissero. Nel '700 e nell''800 la processione si svolse pressoché ininterrottamente, sino a quando i Borboni la sospesero. Il perché era da ricercarsi secondo alcune fonti nel nascente sentimento unitario, dal momento che il Santo stesso vestiva con il mantello rosso, il camice verde e la cintura bianca.