Ferrotramviaria: tutto cambia perché nulla cambi

Arrivano i nuovi orari ma la situazione rimane la stessa

venerdì 8 settembre 2017 9.00
A cura di Rossella Paduanelli
È stato installato l'impianto per il controllo elettronico della velocità, sono stati pubblicati i nuovi orari invernali, ma per i pendolari Ferrotramviaria la situazione è sempre la stessa. I disagi per i cittadini del nord barese sono sempre gli stessi. Ad oggi si viaggia infatti a due velocità: da Bitonto a Bari tutto regolare, da Ruvo a Bitonto ancora a passo di lumaca. È notizia di qualche mese fa, infatti, l'installazione del sistema di controllo della velocità (che permette alle vetture di superare il limite di 50km/h imposto dalla recente normativa nazionale) soltanto lungo la tratta Bari centrale - Bitonto, il che significa che lungo la tratta Bitonto-Ruvo si continua ad andare lentamente. "Meglio di niente" verrebbe da dire, ed invece no...

Dopo i lavori di adeguamento ai nuovi sistemi di controllo, i tanti pendolari rimasti fedeli al trasporto su rotaie si aspettavano di guadagnare alcuni minuti sui tempi di percorrenza, almeno con l'avvento dei nuovi orari invernali predisposti dalla società. L'aspettativa è stata completamente disattesa. Orari alla mano infatti, il tempo di percorrenza medio lungo la tratta Terlizzi-Bari centrale è sempre di circa 47 minuti. Il perché è subito spiegato: una volta che un convoglio ha guadagnato qualche minuto grazie al superamento del limite di velocità dei 50 km/h, è costretto a fermarsi per attendere la coincidenza con quelli proveniente dalla direzione opposta che quel limite, invece, devono sempre rispettarlo.

I tempi di percorrenza, però, non sono l'unica cosa ad essere rimasta uguale. I 47 minuti riportati su orari ed app della Ferrotramviaria, rimangono quasi sempre soltanto un valore indicativo. Molte corse, infatti, vengono soppresse ogni giorno, soprattutto in orario di punta, o registrano dei ritardi consistenti.
Per i tanti studenti e lavoratori, dunque, il rientro dalle ferie è stato più stressante che mai. Le lamentele dell'utenza spesso rimangono lettera morta o trovano come unici interlocutori capitreno e macchinisti che, dal canto loro, si trovano ogni giorno a fronteggiare le rimostranze, talvolta aggressive, di pendolari estenuati senza avere, di fatto, alcun potere per poter migliorare la situazione.