“E Dio creò la donna”, continuano a Terlizzi gli appuntamenti de "L’otto Marzo ogni giorno"

Si tratterà di due serate di cui una dedicata alla prevenzione da malattie, e l’altra al teatro

giovedì 7 marzo 2024
A cura di Paolo Alberto Malerba
Proseguono gli appuntamenti della rassegna "L'Otto marzo ogni giorno" dedicata al tema dei diritti della donna e patrocinati dal Comune di Terlizzi.

Con l'impegno di don Michele Stragapede, che se n'è fatto promotore, sono in programma due eventi dal titolo "E Dio creò la donna e vide che era molto buona"; il primo si terrà questa sera, giovedì 7 marzo, alle ore 19.00, nella chiesa Santa Maria di Costantinopoli (via Prof. Gesmundo). Si tratterà di un confronto sulla delicata prevenzione delle malattie femminili, dal sottotitolo "Come stare bene" in cui interverranno la dottoressa Annamaria Leone presidente ACTO e la dottoressa Loredana Palermo, oncologa IRCCS "Giovanni Paolo II" – Bari.
Il secondo appuntamento previsto si terrà sabato 9 marzo, ancora alle ore 19.00, nella parrocchia di San Gioacchino; si tratterà in questo caso di uno spettacolo teatrale dal titolo "La dea del cerchio" a cura della compagnia La luna nel letto, interpretato da Maria Pascale e scritto da Michelangelo Campanale. Entrambi gli eventi saranno gratuiti per chi vorrà parteciparvi.

Abbiamo sentito nel merito del grande significato sociale che queste giornate rivestono, il parroco della San Gioacchino, don Michele Stragapede, che ci ha raccontato: «Adam (umanità) può dar nome, far esistere tutto ma si ritrova demotivato, senza una vera relazione. Adam è solo! Ecco nascere Eva come necessità della relazione. Eva è l'incarnazione della relazione. L'Adam senza la relazione, senza l'altro, senza l'altro, è morto.
Ci piace pensare che Dio nel momento onirico dell'Adam, costruisce la possibilità della relazione. È la mancanza percepita che genera il desiderio dell'altro pur nel rispetto della differenza assoluta dell'altro.
E Dio creò l'eteros, creò la relazione con ciò che è inassimilabile. L'amore nasce come rispetto della differenza assoluta dell'altro, della assoluta indipendenza e libertà dell'eteros.
E Dio creò la donna! "La donna infatti, è una delle incarnazioni più forti, più anarchiche, erratiche, impossibili da misurare e da governare, di questa libertà. La domanda d'amore che muove l'uno verso l'altro, non deve mai essere scambiata con il sopruso che annienta la libertà, ma come dono di libertà. Non è questa la forma più alta e intensa dell'amore, quando c'è? Amare la libertà dell'altro, è amare la sua differenza inassimilabile di cui la donna è il simbolo"… »,
sono state le sue parole ricalcando quelle di Recalcati.