De Chirico ricorda Vialli: «Idolo della mia infanzia»

Il sindaco ha postato un pensiero per l'ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea

sabato 7 gennaio 2023 11.43
A cura di Gianluca Battista
La morte a soli 58 anni di Gianluca Vialli per un tumore al pancreas, contro cui lottava dal 2017, ha lasciato sgomento non solo il mondo dello sport, ma più in generale ha toccato un'intera nazione che ne aveva apprezzato le gesta, dapprima come forte attaccante e poi come allenatore, ma che aveva visto le sue qualità quando divenne commentatore tv e infine come anello fondamentale nella catena federale che aveva portato gli azzurri al successo agli Europei del 2021.

Da uomo di sport, anche il sindaco di Terlizzi, Michelangelo De Chirico, ha voluto ricordarlo come hanno fatto migliaia di italiani attraverso i social network: «È triste dire addio ad uno dei miei idoli d'infanzia. Ho rispolverato i miei ricordi da collezionista di figurine. Uno dei migliori attaccanti italiani della storia e un calciatore iconico degli anni '90. Ciao Gianluca Vialli, sei stato un esempio di vita dentro e fuori dal campo di calcio. Un uomo ben oltre lo sport. La tua voglia di lottare ci mancherà tanto», è stato il messaggio consegnato alla rete dal primo cittadino.

Un ricordo pacato, che però accomuna tanti di noi alle imprese della Sampdoria del patron Paolo Mantovani, che seppe con lungimiranza e progettualità vincere tanto in Italia ed in Europa e che fece innamorare dei "gemelli di gol" - Gianluca Vialli e Roberto Mancini - una generazione intera di ragazzini che non tifava per le cosiddette "strisciate" di Milano e Torino.

Era la sublimazione di Davide che si alza e sconfigge Golia ed allora il campionato italiano di calcio era pieno zeppo di campionissimi. Vialli fu l'icona di quei successi, con il suo amico fraterno Mancini, oggi ct della nazionale spaesato e tristissimo senza più quel fido scudiero al suo fianco.

Dopo Paolo Rossi, il Pablito mundial, se ne va un'ennesima icona di un calcio che non c'è più e che ci ha fatto battere il cuore, indipendentemente dalla fede calcistica. Oggi siamo più poveri sportivamente e soprattutto dal punto di vista umano. Vialli aveva insegnato anche questo, anche la dignità nella lotta ad un mostro e la bellezza della vita con il sorriso sulle labbra oltre ogni avversità.

Anche lui, con quei 23 indomabili, campione d'Europa 2021. Mancherà, ha ragione De Chirico, moltissimo il suo savoir-fare di stampo british. Cremona piange un suo figlio prediletto, per Genova resterà "meglio di Pelè" come recitava un coro della Gradinata Sud, l'ambiente Juve perde il capitano dell'ultima Champions Leaugue ed a Londra in tanti hanno visto andar via un amico, un italiano anomalo.

Finisce l'era delle nostre figurine. Uno schiaffo in piena faccia ci ha detto che siamo diventati grandi con tutto il carico di amarezza che ne consegue.