«Ospedale, dalla Regione scelte incomprensibili. Ora Emiliano accetti di incontrarci»

Il consigliere Francesco Barione interviene sulle ultime vicende della sanità pugliese

venerdì 13 aprile 2018 8.52
«Ritengo che la proposta di delibera che prevede la riconversione di 39 Punti di pronto intervento (PPI) in tutta la Puglia contenga un errore che riguarda Terlizzi: non si può convertire una struttura che non è un PPI, bensì un Pronto soccorso vero e proprio». Il consigliere comunale Francesco Barione (Fratelli d'Italia), operatore sanitario presso l'ospedale "Michele Sarcone", nonché referente sindacale del sindacato Fials, non vuole fare altre ipotesi per spiegare l'incongruenza contenuta nel provvedimento della Regione Puglia: «Non può che essere un errore. Diversamente, chiudere il pronto soccorso di Terlizzi disorienterebbe decine di migliaia di pazienti che ogni anno si recano presso la struttura di Terlizzi, significherebbe spogliare ulteriormente il territorio del Nord Barese privandolo di un altro avamposto di assistenza e soccorso».

«Emiliano sostiene che se un cittadino si tagliasse un dito dovrebbe rivolgersi al proprio medico di base: è una contraddizione lapalissiana visto che né la Regione né l'Asl hanno finora fatto nulla per rafforzare l'assistenza territoriale più vicina al cittadino e per valorizzare la professionalità dei medici. Spero che i dirigenti regionali correggano subito le proprie intenzioni», continua Barione.

Il problema più grande sullo sfondo resta però il tema del presidio di primo livello del Nord Barese. Anche qui il fronte resta aperto e dalla Regione Puglia non arriva nessuna risposta e c'è urgenza di fare qualcosa, come conferma ancora Barione: «Credo sia giunto il momento che il presidente Michele Emiliano accetti di incontrare il sindaco Ninni Gemmato e tutto il Consiglio comunale. Diverse richieste in tal senso sono state finora sempre inascoltate. Continueremo a farci promotori di un'azione politica forte per chiedere un incontro istituzionale con il governatore. Stiamo già lavorando a un'iniziativa che coinvolga anche le amministrazioni e i consigli comunali di Molfetta, Corato e se possibile anche di Ruvo e Giovinazzo, oltre che una delegazione di medici e operatori sanitari. C'è necessità di guardarsi negli occhi con il presidente Emiliano e dirsi chiaramente cosa vuol farne dell'ospedale di Terlizzi e dei nosocomi delle città vicine. A giugno scade l'attuazione del piano di riordino e non c'è più tempo».