Cioccolatini per una borsa di studio all'Oncologico di Bari

L'iniziativa dell'onlus terlizzese "Maria Ruggieri"

lunedì 27 febbraio 2017 18.58
Cioccolatini per finanziare una borsa di studio e permettere a così un biologo di fare un'esperienza lavorativa all'istituto oncologico "Giovanni Paolo II" di Bari. E' la bella idea dell'associazione di Terlizzi "Maria Ruggeri" che oggi, in occasione della "Giornata delle Malattie e dei Tumori Rari", allestirà un banchetto all'ingresso dell'Istituto "Giovanni Paolo II" per la vendita di cubotti e confezioni di cioccolato. La vendita avverrà contestualmente anche in altre strutture scolastiche di Bari e provincia. Il ricavato sarà devoluto all'istituto oncologico per istituire, già nei prossimi mesi, una borsa di studio destinata a un biologo junior. Il giovane scienziato che si aggiudicherà il contratto potrà lavorare per un anno, con eventuale proroga, presso l'Irccs barese a stretto contatto con specialisti e ricercatori. «Una iniziativa che volge lo sguardo ai giovani» spiegano i promotori dell'associazione terlizzese «offre un'opportunità ai più meritevoli proiettando le menti illuminate in un futuro roseo».
L'associazione "Maria Ruggeri" è impegnata dal 2009 nella promozione della ricerca e nella cura dell'angiosarcoma e delle patologie tumorali rare. Il nome, Maria Ruggieri, è dedicato a una paziente prematuramente scomparsa a cui l'oncologico ha intitolato il «Centro regionale per la ricerca e la cura dei tumori rari» dell'adulto. L'obiettivo della onlus terlizzese è di più ampio respiro: elargire ogni anno una borsa di studio «nel segno della cultura e della volontà di valorizzare giovani talenti, risorse imprescindibili per permettere al progresso scientifico di spiegare le ali».
In questa direzione un passo importante è stato compiuto anche dallo stesso centro oncologico del capoluogo pugliese. L'Istituto guidato dal direttore generale Antonio Delvino, per il tramite dell'associazione "Maria Ruggeri", per la prima volta si è accreditato come una delle sedi fruibili nell'ambito del progetto nazionale di alternanza scuola-lavoro, disponibile quindi ad accogliere nei propri laboratori di ricerca gli alunni degli ultimi anni della scuola superiore. In questo modo i ragazzi potranno imparare il mestiere del «fare scienza» e il lavoro in team.