”Chelòmm, vineme ‘mmòcche. Ca m’abbènghie e me còccue!": la cena del fiorone terlizzese

10 luglio: giornata di promozione del fiorone ‘Menghtaur’

mercoledì 8 luglio 2015 15.03
E' la qualità tipica locale ed è stato già riconosciuto tra i prodotti tutelati in biodiversità.
Si tratta del fiorone 'Menghtaur' che prende il nome dal selezionatore genetico che lo scoprì 237 anni fa, Domenico Tauro (in vernacolo terlizzese "Mengh Taur"), e che sarà protagonista dell'evento di venerdì 10 luglio.

Per promuovere, valorizzare e commercializzare il tipico fiorone terlizzese è stata, infatti, pensata una iniziativa di carattere culinario-culturale, dal titolo "Chelòmm, vineme 'mmòcche. Ca m'abbènghie e me còccue! - la cena del fiorone terlizzese".

Ideatore dell'evento, patrocinato e cofinanziato dal Comune di Terlizzi, è Francesco Paolo De Santoli, direttore artistico dell'Associazione Ad Meridiem Circolo Culturale, che ha parlato dell'evento come di un modo per "accendere i riflettori su un prodotto eccellente e prelibato dell'agricoltura locale".

"L'iniziativa assume un rilievo importante per l'economia di Terlizzi in quanto è l'occasione giusta per far conoscere e valorizzare un prodotto tipicamente autoctono che si sta facendo strada anche nella cucina internazionale e di cui è in corso la pratica per il riconoscimento del marchio DOP - ha detto l'assessore Raffaele Cataldi - E il 'momento' è quello giusto visto che è innegabile l'attenzione che i mercati enogastronomici stanno dedicando ai valori legati all'identità dei prodotti agricoli ed agroalimentari della Puglia".

L'evento si terrà all'interno del Vicolo V Garibaldi.
All'appuntamento, che prevede anche momenti musicali e di intrattenimento, hanno già aderito associazioni culturali, di categoria e numerosi operatori commerciali.