Caso estintori, ancora botta e rispota tra Galliani e dirigenti

La consigliera comunale controreplica ai presidi delle scuole medie

mercoledì 13 dicembre 2017 7.56
Non si ferma il confronto tra la consigliera comunale Mariangela Galliani e i dirigenti comunali delle scuole medie di Terlizzi sulla questione degli estintori scaduti. Ieri, in una nota ufficiale inviata a Terlizziviva e al sindaco Ninni Gemmato, Maria Chiapparino della scuola media "Gesmundo-Moro-Fiore", Carmela Rossiello della "Don Pappagallo" e Giuseppe Monopoli della "San Giovanni Bosco" avevano ribadito come per legge la responsabilità della manutenzione degli estintori spetti all'amministrazione comunale e non ai dirigenti scolastici. I dirigenti scolastici avevano anche criticato la scelta di affiancare al concetto di «farsa» le prove di evacuazione che si svolgono periodicamente nelle scuole.
Ecco di seguito il chiarimento della consigliera Galliani:

Quella che segue non intende essere mera replica a quanto osservato dai Dirigenti delle scuole del primo ciclo della città, pubblicato in data odierna.
Non ho interesse a percorrere una strada di inutile polemica.
Ma alcune precisazioni rimangono doverose.
E' evidente la quantità di "personalismi" che arricchiscono la nota che non possono appartenere a persone che neppure mi conoscono.
A tradire questa verità estremamente semplice sono le stesse parole di chi, arroccandosi su una presunta posizione di forza che rinviene dallo stare nel gruppo, scrive testualmente "…Manutenzione che, a dire della stessa consigliera, rientrerebbe nelle competenze proprie dei dirigenti scolastici …".
Io non l'ho mai detto, non avendo mai avuto occasione di confronto verbale con nessuno dei sottoscrittori della ridetta nota in merito alle questioni osservate. Piuttosto, con qualcuno, si è parlato di bei campanelli dietro porta!
Ho piena la conoscenza dell'andamento delle responsabilità in materia.
Sulla base di queste precise consapevolezze, le mie parole, trascurando le questioni di umano risentimento verso le quali pure ho comprensione, avranno cura di tenere un preciso indirizzo.
Non cerco streghe: è una pratica antica in odore di ignoranza e non posso che condividere ogni considerazione espressa in merito alla valore formativo/educativo che si realizza nella prova di evacuazione; al significato complesso che essa cela, all'impegno e al senso di responsabilità quasi eroico di un certo corpo docente.
Ma mi pare evidente che la mia segnalazione evadesse ogni dubbio circa la responsabilità degli insegnanti.
E tuttavia resta la farsa. E mi spiego.
Il cucciolo di ogni specie rivolge all'adulto una richiesta che è pure di mera sopravvivenza. E l'adulto provvede a garantire quelle condizioni al contorno che contribuiscono ad assicurarne la vita e la continuità della specie.
La stessa attesa lega ogni bimbo a un padre e una madre e, oltre la sfera stretta della famiglia, all'adulto al quale è affidato.
A un nonno, alla sua maestra, al preside della scuola che frequenta.
Un estintore rappresenta una "condizione al contorno" quasi primordiale.
Quella della quale proprio non fare a meno rispetto all'enormità del "resto".
Gli estintori presenti nei plessi scolastici erano tutti perfettamente inutili.
E una firma apposta in calce a tre scarne righe non rimuove questa verità, né assolve alcuna coscienza.
Perché, aldilà della ricerca di responsabilità codificate oltre quelle proprie, aldilà della elencazione di numeri e sentenze, il ruolo di un capo è soprattutto morale.
Così cento volte avrei scritto e a cento porte avrei bussato. E sarebbe bastato.
E mi stupisco di come si confonda troppo spesso la collaborazione con la complicità, intesa nella sua accezione peggiore.
Posso, anzi voglio, essere complice dei processi virtuosi della Scuola, dell'Amministrazione Comunale, della vita nella società intesa nella sua più ampia accezione.
Ma ritengo profondamente sbagliato e gravissimo il pensiero che la partecipazione attiva alla vita amministrativa e politica del mio paese possa per qualcuno in qualche maniera corrispondere ad una scelta di omertà o di condivisione di pericolosi adattamenti.
La politica non può essere questo. La politica deve essere un luogo in cui le possibilità di far meglio trovino massima esaltazione.
E intanto, finalmente, nelle scuole gli estintori sono stati cambiati e questa è la sola cosa che conti.
Con rinnovata stima.

Mariangela Galliani, mamma, architetto, rappresentante dei genitori nel Consiglio del I Circolo Didattico "Don P. Pappagallo" e Consigliere Comunale di Fratelli d'Italia