Antiracket: "Terlizzi non è una città tranquilla"

La preoccupazione di de Scisciolo. Gemmato ringrazia i carabinieri

mercoledì 3 febbraio 2016 9.27
«Terlizzi non è una città tranquilla come qualcuno vuol fare pensare. L'operazione condotta dai carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia dimostra che la malavita locale è ben collegata alla criminalità organizzata barese ed è un fenomeno che non deve essere sottovalutato dalle istituzioni politiche cittadine». Sono parole preoccupate e allo stesso tempo perentorie, quelle del terlizzese Renato de Scisciolo presidente regionale dell'Antiracket. Dopo i fatti di ieri mattina che hanno condotto i carabinieri ad arrestare due esponenti della famiglia Baldassarre, accusati di guidare un'organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga e alla detenzione di armi, sale il livello di allarme. De Scisciolo si dice estremamente preoccupato per il salto di qualità della criminalità cittadina e pone l'accento sui metodi mafiosi (come il sequestro di persona) cui le famiglie locali fanno ricorso pur di imporsi sul mercato della droga.

Nelle considerazioni del numero uno pugliese dell'antiracket pesa ancora l'ombra degli avvenimenti di un anno fa, quando una sparatoria tra clan rivali in pieno centro a Terlizzi si concluse con il ferimento a una gamba di una giovane donna che si trovava lì per caso. «Ora — aggiunge de Scisciolo — il Comune dia un forte segnale di vicinanza alla gente e si costituisca parte civile».

Il sindaco Ninni Gemmato plaude invece al lavoro delle forze dell'ordine. «Voglio ringraziare pubblicamente il Capitano Ingrosso e tutti i suoi uomini per la decisa attività di contrasto alla criminalità che ha permesso di ottenere questo importante risultato». Il primo cittadino pone l'accento sul lavoro di presidio del territorio da parte delle forze dell'ordine che «non fa rumore come un blitz» ma viene ugualmente svolto ogni giorno con la stessa dedizione. «E' proprio grazie a questo lavoro invisibile che è stato possibile individuare i precisi rapporti fra i soggetti indagati in questa inchiesta».

«Credo — aggiunge Gemmato — che sia esattamente questo che i cittadini chiedono alle forze dell'ordine: che col loro apporto contribuiscano a portare normalità e serenità nelle nostre comunità. I risultati conseguiti indicano che si è sulla giusta strada. Una strada che dobbiamo seguir tutti insieme, in sinergia. Non dimentichiamo — conclude il primo cittadino — che tutti possiamo dare un segnale forte, non solo chi opera per la garanzia della sicurezza. Come? Con la nostra collaborazione, rigettando sempre e con forza qualsiasi comportamento illecito e denunciando le illegalità, senza paura».