4 novembre, Gemmato: «Le nuove generazioni completeranno l’unità del Paese»  

Oggi le celebrazioni per la Giornata della Forze Armate e dell'Unità Nazionale

lunedì 4 novembre 2019 13.17
«A voi giovani, cittadini di domani, chiediamo di condividere una sfida che non deve essere, e neanche apparire, impossibile. Occorre archiviare una volta per tutte questo dualismo Nord-Sud. Occorre offrire un finale nuovo alla narrazione un po' noiosa e stantia di un Mezzogiorno pigro, arretrato e ottuso. È un retaggio storico figlio di vicende del passato, uno stereotipo ostinato, un pregiudizio al quale vi esorto a non arrendervi mai».

Si rivolge soprattutto ai giovani e alle scolaresche presenti in piazza, il discorso del sindaco Ninni Gemmato, in occasione della giornata dedicata all'unità dell'Italia e alle forze armate.
Al centro del discorso durante la cerimonia istituzionale di stamattina, il divario tra Nord e Sud purtroppo sempre attuale.

«Nell'ultimo "Forum 2019 Mediterraneo in Sanità" che si è tenuto appena qualche settimana fa presso la Fiera del Levante a Bari - fa presente Gemmato - sono state rese pubbliche alcune autorevoli ricerche da cui si evince un dato allarmante: crescono, e continuano a crescere, le disuguaglianze tra le regioni del Sud e quelle del Nord con riferimento non solo alle infrastrutture tecnologiche a servizio dei pazienti, quanto soprattutto al capitale umano che opera nei nostri ospedali.

Il Sud, e la Puglia in particolare, è agli ultimi posti in Italia nelle classifiche dell'assistenza sanitaria. Ma non solo: anche per quanto attiene all'utilizzo dei fondi strutturali europei, in particolare quelli destinati all'agricoltura, la situazione è drammaticamente analoga. E anche in fatto di politiche per la gestione del ciclo dei rifiuti e di sostenibilità ambientale, le regioni meridionali appaiono costrette a inseguire, non senza affanni e contraddizioni, quelle settentrionali»
.

«Non arrendetevi mai all'autocommiserazione - dice il primo cittadino rivolgendosi ancora ai giovani - non cedete all'immagine di un Paese condannato a essere diviso e culturalmente sfilacciato. Ricordatevi sempre che il progresso di una comunità, la sua emancipazione, è la sommatoria anche dei piccoli comportamenti e dei gesti di ciascuno di noi. E' dalle piccole cose che si comincia. E' da noi stessi che parte la riscossa».

«A voi ragazze e ragazzi oggi chiediamo di crederci. Di non arrendervi a un destino preconfezionato. A voi affidiamo la sfida di completare l'unità di questo Paese attraverso le vostre intelligenze, il vostro talento e il vostro coraggio», ha concluso il primo cittadino di Terlizzi.