Luca Mazzone: «L'Olimpiade di Tokyo la immagino come la rinascita del mondo»

Il bicampione olimpico si proietta al 2021 dopo il rinvio dei Giochi nipponici

mercoledì 25 marzo 2020 0.12
A cura di Francesco Pittò
Poco dopo l'ufficialità del rinvio al 2021 delle Olimpiadi di Tokyo a causa della pandemia da Coronavirus, abbiamo intervistato Luca Mazzone, colui che di manifestazioni a cinque cerchi se ne intende, avendo disputato quattro Paralimpiadi, tre nel nuoto ed una nell'handbike. Ecco che cosa ci ha detto.

Luca hai interrotto gli allenamenti? Come ti mantieni in forma in questo periodo assai particolare?
«Non ho mai interrotto gli allenamenti, in realtà, perché sino all'emanazione del primo Decreto, noi olimpionici avevamo la possibilità di allenarci. Successivamente è arrivato lo stop, ma continuo a tenermi in forma perché sono ben organizzato e perché in inverno, per via delle condizioni atmosferiche, mi alleno a casa con la bici sul rullo e con il rilevatore di potenza. Poi ho anche la mia piccola palestra. Quindi per adesso non ho mai saltato un allenamento per l'emergenza sanitaria in corso».

Rinviate anche le gare di Coppa del Mondo, giusto?
«È notizia di ieri il rinvio delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Tokyo 2020 al 2021, come avete riportato anche sulla vostra testata. Sono tuttavia saltate anche le gare di Coppa del Mondo che dovevano tenersi a fine maggio e i Mondiali che erano previsti ad inizio di giugno. L'unica notizia positiva, ma ovviamente lo dico con un po' di sarcasmo, è che rimarrò campione del mondo fino alla prossima edizione. Anche se per Coppa del Mondo e Mondiali non c'è ancora l'ufficialità della data. Tutto fermo, come in altre discipline, almeno fino al 3 aprile».

Come sarà il 2021 dopo un anno senza gare e senza attività agonistica?
«Come sarà il 2021... beh, sicuramente l'obiettivo delle Olimpiadi è un obiettivo non da poco, che ti sprona a mantenerti in forma. Ovviamente a questo punto non esagererò con il carico e distribuirò le energie, perché poi il prossimo anno bisognerà intensificare il lavoro».

Quella di Tokyo per te sarà la quinta Paralimpiade, la seconda nell'Hanbike. Come la vedi sportivamente parlando?
«Si Tokyo sarà la mia quinta Olimpiade, la seconda nell'handbike. La immagino come la rinascita del mondo attraverso lo sport, che può insegnare molto in fatto di forza e tenacia. Spero che dopo il rinvio non si perda quest'appuntamento, e che l'attesa di cinque e non di quattro anni sia ancora più bello. Ovviamente gareggerò con un anno in più sul groppone, però sono abituato a questo e non cambia niente. Poi noi sportivi siamo dei privilegiati, facciamo un lavoro che ci piace, quindi l'importante è tenere alta la motivazione. In questo momento il pensiero va ai medici, agli infermieri e alle forze dell'ordine e a tutti coloro che si stanno prodigando per combattere questo morbo letale».

Congedandoci vuoi dare qualche consiglio a è costretto a stare a casa?
«Un consiglio per affrontare la pandemia ogni giorno ce lo ricorda la televisione, ce lo ricordano tutti i dottori. Un consiglio per gli adulti, i ragazzi e i bambini che sono fermi e che solitamente facevano sport è quello di trovare qualche gioco da fare in casa, magari vedere qualche tutorial. Diciamo che non ci possono essere più scuse per non fare attività sportiva al chiuso; adesso con tanto tempo a disposizione, un'oretta al giorno si può trovare per fare qualche esercizio al corpo libero o con una semplice funicella. Basta armarsi di volontà: come mini-programma penso agli squat, alle flessioni, ai balzi da fermo e tanto altro ancora. Un in bocca al lupo a tutti e mi raccomando su col morale, ce la faremo».