La Polis Terlizzi ai nastri di partenza della serie D di volley

Francesco Pittò: «I ragazzi sono carichi, la cittadinanza e gli imprenditori hanno sposato il progetto, unico neo gli spazi del PalaFiori»

martedì 29 settembre 2020
A cura di Nicola Miccione
Da qualche giorno quasi tutte le attività sportive e gli allenamenti in vista della stagione sportiva 2020-21 sono iniziate, e nella Città dei Fiori c'è voglia di vedere all'opera i ragazzi della serie D di volley, i ragazzi che quest'anno avranno un nuovo patron e una nuova società ovvero la Polis Terlizzi.
Noi di TerlizziViva abbiamo intervistato Francesco Pittò, nostro collaboratore, ma in questo caso in veste di presidente e tifoso numero del sodalizio blurossogranata che porterà in giro per la Puglia il nome di Terlizzi, difendendone orgogliosamente i colori sui campi di gara.


Presidente, come nasce il Progetto Polis Terlizzi in serie D?
«Il progetto serie D nasce perché questo è un gruppo di amici, in questa squadra più che di singoli è giusto parlare di gruppo.
Il gruppo dei ragazzi che ho visto crescere, quello stesso gruppo che la scorsa stagione era secondo alle spalle del Castellana Grotte al momento in cui campionati furono dichiarati conclusi a causa della pandemia. Ed il sogno final four di Coppa e di giocarsela sino in fondo per qualcosa di importante come il salto di categoria, svanì. Poi a fine stagione il nostro ex patron, Nicola Fracchiolla, colui che negli ultimi cinque anni ha dato la possibilità a questi ragazzi di vivere la pallavolo e di conseguire due promozioni, dalla prima divisione alla serie D nella stagione 2016/2017 e l'altra dalla serie D alla serie C nell'annata 2017/18, ha deciso di rivedere i suoi programmi investendo sui giovani talenti terlizzesi dell'Asdp Ruvo di Puglia Basket. A quel punto, le nostre strade si sono dovute separare.


E cosa è accaduto dopo?
In quel preciso istante decisi di acquistare il titolo di serie D dagli amici del Leverano, perché il sogno di questi ragazzi, tutto genio e sregolatezza, doveva proseguire. Lo dovevo anche ricordando quell'incidente del 29 gennaio 2017, dal quale per fortuna i 5 incidentati sono ancora qua a giocare a pallavolo. L'altro motivo per il quale ho deciso di divenire il loro presidente è il fatto che per Terlizzi la pallavolo è religione e quella magnifica favola vissuta nei primi anni 2000, vorremmo riviverla. Il destino, inoltre, ha voluto che questi ragazzi facessero la serie D con la maglia della Polis Terlizzi nel cinquantesimo anniversario della partecipazione di una squadra terlizzese ad un campionato FIPAV: difatti quando il Volley Club Terlizzi partecipò al suo primo campionato di Seconda Divisione correva la stagione agonistica 1970-71».

Le ambizioni di questa squadra e della società?
«I ragazzi sono carichi, hanno la giusta adrenalina, abbiamo confermato lo stesso organico dello scorso anno, con due o tre innesti. Quindi potremmo fare veramente bene. Ci presenteremo ai nastri di partenza del campionato con l'intento di centrare un posto tra le prime quattro, il che vorrebbe dire playoff. Nonostante manchino due mesi e mezzo all'inizio del campionato fissato per il 12 dicembre, abbiamo iniziato a lavorare. L'unico neo è che ad oggi, nonostante siamo la prima squadra della nostra Terlizzi, ci ritroviamo con degli orari scomodi al 'PalaFiori'. Cerchiamo di salvaguardare ciò a cui teniamo, ciò che appartiene a Terlizzi».

A proposito, come ha risposto la Città di Terlizzi?
«Molti terlizzesi tifosi ci hanno già ringraziato per il progetto e seguiranno la squadra sui social tifando per loro momentaneamente in maniera virtuale, visto che non potranno seguire i propri beniamini nel corso delle gare visti i protocolli anti-Covid. Per quel che riguarda invece l'imprenditoria locale, grossi imprenditori terlizzesi hanno risposto "presente" sin dal primo momento, sin da quando hanno conosciuto i componenti della società. Per quel che concerne invece gli Amministratori, sono convinto che ci staranno vicino perché questa squadra, come tutte le altre di ogni sport e di ogni categoria, è un bene non di pochi, ma della nostra Terlizzi».