Mercato settimanale in periferia, c'è il "no" di Unimpresa: "Qualcuno fa i conti senza l'oste"

Montaruli: "L'ipotesi del mercato in periferia non è gradita né ai cittadini, né agli operatori"

lunedì 21 settembre 2015 14.38
Dopo l'intervento della Confesercenti Terlizzi, la discussione sul possibile trasferimento del mercato accanto al Polo Liceale o sull'extramurale di viale dei Lilium a Terlizzi registra l'intervento di un'altra associazione di categoria del settore commercio, Unimpresa Bat, che esprima una posizione di netta contrarietà all'ipotesi di portare il mercato in periferia.

Secondo Savino Montaruli, presidente Unimpresa Bat e Coordinatore A.R.S. - Accordo di Rete Sindacale nel territorio della Città Metropolitana di Bari e nella Provincia di Barletta Andria Trani, "trasferire il mercato in periferia, come si vocifera i questi giorni, è un'ipotesi che non consideriamo affatto posto che qualcuno, a Terlizzi, starebbe facendo i conti senza l'oste visto che una soluzione del genere, oltre a non essere gradita alle Associazioni, ai cittadini e ai consumatori ed utenti del mercato non è praticabile anche perché chiaramente esclusa dalla L.R. Puglia 16 aprile 2015, n. 24 "Codice del commercio" - Art. 64 (Disposizioni transitorie e finali) il quale, al secondo comma recita: "Fino alla data di approvazione da parte del comune, dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni su aree pubbliche di cui all'articolo 12, non possono essere: a) rilasciate nel comune nuove autorizzazioni di tipo A; b) istituiti o ampliati di numero di posteggi o trasferiti di luogo fiere e mercati; c) operate ripartizioni dei posteggi per merceologia. Ma al di la di quanto prevede la legge – ha detto Montaruli – qualunque operazione di trasferimento di mercato, ovunque essa debba essere svolta, non può prescindere dalla preliminare riqualificazione del mercato esistente e la rimozione delle eventuali problematiche spesso rivenienti da fenomeni quali, ad esempio, l'eccessivo abusivismo commerciale che modifica radicalmente la struttura logistica del mercato originando quei problemi che spesso strumentalmente vengono posti alla base di provvedimenti che frequentemente hanno matrice populista e politica più che desiderio e volontà di migliorare lo stato delle cose."

"Sempre sull'argomento ci sono poi le posizioni dei consumatori, dei cittadini e degli utenti del mercato i quali vedrebbero nel trasferimento in periferia una fortissima penalizzazione rispetto ad un servizio di carattere pubblico qual è, appunto, il mercato. Un disappunto fortissimo che sta anche riportando all'attenzione della politica locale il ritorno del mercato sullo stradone dove prima era allocato e dove tutti potevano accedere. Anche altre e pur numerose sono le proposte avanzate ma tutte nella direzione di lasciare il mercato in area urbana, accessibile e centrale."