41 bambini bielorussi in arrivo a Terlizzi per incontrare mamma e papà

torna l'iniziativa dell'associazione "Accoglienza Senza Confini"

domenica 7 giugno 2015 17.56
Domenica 7 giugno 23 bambini e ragazzi bielorussi dagli 8 ai 17 anni abbracceranno le famiglie terlizzesi affidatarie e lo faranno nel corso di un momento pubblico che avrà luogo in piazza Cavour, nei pressi della Torre dell'Orologio. "Anche quest'anno, l'Associazione senza fini di lucro 'Accoglienza Senza Confini onlus' di Terlizzi, continua la sua attività di solidarietà con lo scopo di intervenire, attivamente e concretamente, a favore di chiunque, e dei minori in particolare, versi in precarie condizioni di salute, in gravi difficoltà economiche o viva il disagio sociale della povertà, della malattia dell'abbandono", le parole del Presidente Paolo Leovino. Il progetto riguarda in tutto 41 bambini e ragazzi, il secondo gruppo dei quali arriverà a Terlizzi in un secondo momento.

Uno degli appuntamenti fissi del programma di iniziative della onlus è proprio il progetto di 'risanamento' che mira ad approfondire la conoscenza della precaria situazione di moltissimi minori in Bielorussia vittime delle conseguenze della tragedia di Chernobyl del 1986 e a far ricongiungere i bimbi ospiti con le famiglie affidatarie.

I giovanissimi sono attesi in aeroporto alle ore 17.30, e alle 18.30 circa arriveranno in piazza Cavour dove avverrà il vero e proprio momento di assegnazione alla famiglia ospitante. i

In rappresentanza dell'Amministrazione comunale, che patrocina l'evento, ci sarà il consigliere comunale Pierre Parisi: "Il plauso all'encomiabile e costante lavoro dell'associazione 'Accoglienza senza Confini', sorta con l'obiettivo di organizzare soggiorni terapeutici per i bambini colpiti dalla contaminazione nucleare ma che, negli anni, ha dato prova di avere a cuore più ampie situazione di disagio, abbandono, povertà e insicurezza sociale di bambini provenienti da alcune aree geografiche- il suo commento- Domenica, saremo testimoni dell'ultimo 'step' di una serie di procedure burocratiche e amministrative, quelle per l'ingresso dei ragazzi, che ritengo siano tutt'altro che semplici. Da tutto ciò si evince la cultura dell'accoglienza, del confronto e dello scambio della onlus terlizzese e delle tante altre onlus che operano in tal senso sul territorio nazionale".