Tommy Colasanto, il ragazzo disabile che chiede aiuto alle istituzioni per poter studiare

Ha dovuto lasciare l'università di Bari per la mancata assistenza agli studenti portatori di handicap

giovedì 23 gennaio 2020
A cura di Vincenza Urbano
È molto triste, ma al contempo piena di speranza, la storia di Tommy Colasanto, un terlizzese di venticinque anni, originario di Loreto, affetto da una grave forma di disabilità che gli impedisce l'uso delle gambe e gli rende difficoltoso l'impiego delle braccia. Tommy ha lanciato un appello sui social, chiedendo alle autorità di attivarsi affinché gli venga riconosciuto il supporto necessario per esercitare nel modo più consono il diritto allo studio.

Nel corso degli anni, Tommy ha avvertito un forte senso di solitudine ma la sua voglia di lottare lo ha sempre spronato. Abbandonato neonato dalla mamma e poi dal papà, è stato affidato alle cure amorevoli della nonna. Si è diplomato al liceo classico C. Sylos nella sua vecchia sede in via Poerio e successivamente si è iscritto a Bari alla facoltà di filosofia, dove ha superato diversi esami col massimo dei voti.

Numerosi ostacoli si sono purtroppo frapposti nella sua vita da giovane universitario. La nonna e la zia, sue figure di riferimento, non sono più in grado di coadiuvarlo negli spostamenti e il sistema di tutoraggio barese non gli ha offerto gli aiuti adeguati. Così, Tommy è dovuto partire alla volta dell'Università di Bologna, rinomata per i servizi di assistenza offerti agli studenti con handicap.

Ha vinto un bando di borsa di studio presso l'ente Er-GO, biasimato da Tommy per non aver mai dichiarato in modo chiaro e dettagliato gli specifici servizi sulla disabilità. Anche a Bologna, tuttavia, Tommy ha trovato un ambiente a lui ostile. «I referenti della disabilità di Bologna non hanno mai esplicitato nero su bianco quali fossero i loro servizi e non mi è stata garantita la necessaria assistenza nella cura della mia persona con volontari che a volte mi hanno lasciato senza pasti», dichiara Tommy afflitto «Ho chiesto più volte aiuto alla referente della disabilità, ma la situazione non è cambiata».

L'UniBo lo ha così indirizzato in un'altra regione. Tant'è che Tommy ha sostenuto il test "TOLC-SU" all'Università di Siena, superandolo a pieni voti. Eppure, anche qui, le complicazioni non sono mancate. Ha dovuto affrontare varie problematiche col bagno inadatto alla sua condizione e ha rischiato addirittura uno svenimento nella stessa toilette.

«Sono costretto ad aspettare per ore che qualcuno mi aiuti per l'inadattabilità del bagno», prosegue Tommy accorato, «Questo mi rende completamente dipendente dagli altri. Il bando non era chiaro e non ha mai espresso in modo netto i servizi. I volontari per la disabilità mi hanno lasciato solo in varie attività quotidiane come la cena, se non sollecitati da me».

Tommy ha tanta voglia di studiare e di coronare il suo sogno di laurearsi. Non è la disabilità il suo vero avversario ma l'assenza delle istituzioni nell'appianare le differenze tra chi versa in tali situazioni di bisogno e i c.d. normodotati. Ha provato anche ad interfacciarsi con i servizi sociali, esponendo la necessità di trovare un accompagnatore, ma gli è stato risposto che un servizio di tale specie non è previsto.

«Sono completamente solo e chiedo aiuto non solo per me, bensì per tutte quelle persone nella mia condizione - è l'appello -. Aiutatemi a realizzare il mio sogno che è quello di poter semplicemente studiare presso la facoltà che adoro. Aiutatemi a fare in modo che io possa sentirmi, per una volta nella vita, un po' simile agli altri e non sempre abbandonato da solo nelle mie disgrazie».