Tommy Colasanto: diffida alla Regione Puglia e al Comune di Terlizzi per la tutela del diritto all'istruzione

Ad assisterlo l'avvocato Giulio Massimo Giglio del Foro di Roma

lunedì 3 febbraio 2020 06.00
A cura di Vincenza Urbano
Lo scorso 23 gennaio abbiamo pubblicato la storia di Tommy Colasanto (clicca qui ), il ragazzo tetraplegico di soli venticinque anni che rivendica il diritto allo studio. Tommy, infatti, non ha trovato l'assistenza adeguata nelle diverse università in cui ha fatto tappa, a partire da quella di Bari.
Tommy, però, non si è arreso e ha deciso di dar voce alla sua storia, divulgandola attraverso diversi canali di comunicazione, non solo sui social network ma anche mediante diverse testate giornalistiche.

Ha pure chiesto assistenza legale, la quale gli è stata offerta pro bono dall'avvocato Giulio Massimo Giglio, originario di Terlizzi ma con studio legale a Roma.
L'avvocato è prontamente intervenuto, presentando formale esposto alla Regione Puglia e al Comune di Terlizzi, diffidandoli ad adempiere quanto prima, così da consentire a Tommy di poter studiare nel modo più consono. Ha, inoltre, informato l'Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari delle criticità presenti nel servizio di tutoraggio.

Di seguito, riportiamo la nota dell'avvocato Giglio inviata a TerlizziViva per rendere note le azioni che si stanno intraprendendo a salvaguardia del diritto all'istruzione.

«Ho saputo della drammatica vicenda di Tommy Colasanto e l'ho contattato offrendomi di assisterlo pro bono, rinunciando dunque a qualsivoglia compenso.

Tommy ha una gran voglia di studiare ma la sua forza di volontà è puntualmente ostacolata da diversi fattori: l'assenza di un servizio che gli consenta di raggiungere l'Università e l'assenza di un'assistenza completa che possa permettergli di muoversi "liberamente" all'interno dell'Università.

Le problematiche lamentate dal mio Assistito sono veri e propri limiti al diritto all'istruzione che è garantito dalla nostra Costituzione a tutti. Il diritto all'istruzione dei disabili, peraltro, è espressione di un diritto fondamentale (riconosciuto dalla Corte Costituzionale) ed è finalizzato ad assicurare il pieno sviluppo e l'inclusione della persona con disabilità.

Pertanto, ho già presentato formale esposto alla Regione Puglia ed al Comune di Terlizzi, diffidandoli ad adempiere quanto prima, risolvendo le problematiche segnalate e consentendo così al mio Assistito di poter esercitare a pieno il proprio diritto allo studio. Ho inoltre chiesto l'intervento del Garante dei diritti delle persone con disabilità, figura istituita (con la legge regionale n. 19 del 2006) proprio al fine di garantire la protezione e la tutela dei diritti dei disabili presenti sul territorio regionale, assicurando la piena attuazione dei diritti e degli interessi individuali e collettivi delle persone con disabilità.

Il mio Assistito non chiede aiuto né necessità di mera pietà: esige il rispetto dei propri diritti. Diritti che trovano tutela non solo nella legislazione ordinaria ma anche nella normativa europea ed internazionale (art. 24 della Convenzione delle Nazioni Unite).

Le istituzioni, infatti, hanno il dovere giuridico di eliminare le differenze tra gli studenti che si trovano nelle medesime difficoltà di Tommy ed i c.d. normodotati: il diritto all'istruzione – pur se teoricamente garantito – viene comunque leso qualora a) non vengano adottati tutti i provvedimenti volti a garantire allo studente disabile il raggiungimento dell'Ateneo e b) non venga previsto un sistema di assistenza finalizzato a garantire allo studente disabile la "libera" mobilità all'interno dell'Ateneo nonché la piena fruizione della vita universitaria.

A tal proposito, confido anche nella collaborazione dell'Università di Bari, a cui ho segnalato la vicenda evidenziando le criticità del servizio di tutoraggio offerto ai disabili: il Sig. Colasanto, infatti, si è visto costretto a rinunciare agli studi (iniziati a Bari) a causa dello scarso funzionamento del servizio di "tutor", della carenza di aule destinate a tale attività e della presenza discontinua dello stesso Tutor che svolgeva la propria attività in modo incompleto ed intermittente.

Il mio Assistito vorrebbe poter nuovamente frequentare l'Università di Bari, auspicandosi però una maggiore assistenza finalizzata a ridurre gli ostacoli che si frappongono tra l'esercizio dei propri legittimi diritti e la propria disabilità».