Solenne Pontificale, Mons. Cornacchia: «Terlizzi sia come una serra di fiori»

Intensa omelia del prelato che ha ricordato l'importanza di nutrirsi della Parola di Dio

domenica 8 agosto 2021 20.01
A cura di Gianluca Battista
Solenne Pontificale in onore di Maria SS di Sovereto per la prima volta in piazza Cavour a Terlizzi. Un segno di rinascita e di speranza, di pieno affidamento della comunità cattolica locale alla Vergine Protettrice della Città dei Fiori.

Durante la sua omelia, S.E. Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, ha voluto sottolineare l'importanza di questa celebrazione all'aperto, una prima nella storia della città.

«Siamo ugualmente felici», ha quindi evidenziato il prelato, prima di salutare ammalati, sofferenti, anziani e persone sole, a cui è andata la preghiera del Vescovo. «La Parola di Dio è un invito a ristorarci un poco - ha ribadito - alla mensa del Signore».

Durante l'omelia, dopo aver ripercorso i passaggi delle letture, ha ribadito alcuni concetti chiave.

«Anche questa sera - ha detto ancora - è Gesù che ci ripete Io sono il "Pane della Vita disceso dal Cielo". Siamo tutti invitati a chiederci se ci basta la vicinanza del Signore e la Sua rassicurante Parola. A volte ci sentiamo ugualmente insoddisfatti nonostante i beni materiali. "Alzati e mangia" è l'invito che metterei sulle labbra della Vergine Maria, nostra Madre.

Maria ci invita a risorgere dalle ceneri della pandemia, delle ristrettezze economiche
- ha evidenziato citando poi anche San Paolo -. Dobbiamo essere costruttori di uno stile di vita nuova - è stato il messaggio chiaro rivolto ai fedeli -. Siate benevoli gli uni verso gli altri. Fatevi portatori di Dio e di carità, dobbiamo distinguerci dunque nel volerci bene.

"Fare quanto il Signore ci dice" è il vero compito. Togliamo dal nostro vocabolario profano tutto ciò che impedisce alla Parola di Dio di attecchire in noi. Ci auguriamo di iniziare un sereno e proficuo avvenire»,
ha ricordato Cornacchia, prima di invitare i governanti ad investire sui giovani dopo la grande crisi e sul loro futuro. Pane e vino si transustanzino in reale Corpo e Sangue di Cristo, simbolo di eterno amore e redenzione.

«Auguro a tutti un futuro con la caparbia volontà di perseguire ciò che porta con sé il seme della speranza. Chiediamo di essere lievito e fermento della nuova società che deve nascere - ha proseguito Sua Eccellenza, continuando con la metafora legata al cibo -. Maria di Sovereto che ha sollevato tante volte i nostri padri, ci sia accanto come Madre. La nostra fede non si leghi alla spettacolarità esteriore, bensì a quella grande voglia di "essere nel mondo ciò che è l'anima nel corpo". Cerchiamo ciascuno nelle proprie mansioni di essere nel mondo ciò che è l'anima nel nostro corpo. Maria ci invita a fare il pieno di questo pane che è la Fede.

Evviva Maria a cui chiediamo che Terlizzi sia come una serra di fiori, in grado emanare quel profumo che stupisce e allieta la nostra giornata, dando senso alla nostra società civile ed ecclesiale»,
ha concluso Mons. Cornacchia, con un sorriso benevolo rivolto ai fedeli in piazza Cavour, mai tanto bella come in questo tramonto carico di amore verso Maria SS di Sovereto.