Saldi: "meteo impazzito, meglio posticiparli a marzo"

I commercianti tracciano un primissimo bilancio

giovedì 7 gennaio 2016 7.29
A cura di Vincenza Urbano
Come è andato il primo week-end di saldi invernali a Terlizzi? In generale sembra che la crisi economica abbia accennato a diminuire, ma non troppo: molti consumatori si dicono reticenti ad acquistare beni più superflui, non strettamente necessari per il loro benessere. C'è chi, tra i commercianti, ha iniziato a praticare sconti anticipati già nella settimana successiva al Natale per incentivare le vendite. Una riflessione si consolida tra gli esercenti: non è del tutto corretto parlare di saldi invernali di fine stagione se, effettivamente qui nel Meridione, il vero freddo comincia a farsi sentire proprio a inizio gennaio. Secondo alcuni, infatti, sarebbe opportuno posticipare i saldi a febbraio-marzo così come avveniva in passato.


BUONE VENDITE NEI PRIMI GIORNI
Nicolò Cagnetta
, titolare del negozio di abbigliamento Just Collezioni in Viale Roma, così descrive il primo giorno di saldi: "L'affluenza dei clienti è stata buona, mi auguro che non sia solo un fuoco di paglia. L'andamento economico è sufficiente, ma ahimè non ancora del tutto ottimale." Cagnetta sottolinea l'abitudine di tanti terlizzesi di spendere il loro denaro fuori paese. "Respiriamo un'aria morta che non aiuta né noi commercianti né gli stessi clienti: ho la sensazione che Terlizzi si stia spegnendo giorno dopo giorno. Da qualche anno le stagioni sono sballate, a ottobre e novembre fa ancora caldo. Proprio per questo ritengo che bisognerebbe introdurre i saldi per un solo mese tra febbraio e marzo: adeguandosi alle stagioni meteorologiche e posticipando i saldi, qualcosa nell'economia potrebbe migliorare".

Nel settore calzature le cose non vanno molto diversamente. Lo racconta Teresa Bux, titolare di Vanilla Calzature di via Carlo Poerio "In questo primo giorno ci sono stati dei riscontri positivi. Auspico che ci sia un incremento delle vendite rispetto alla situazione appena trascorsa con il prezzo pieno, in cui si è registrato un forte calo. Per quanto mi riguarda la crisi è tangibile: le difficoltà economiche hanno cambiato le esigenze dei consumatori che riflettono di più prima di acquistare. Per invogliare i clienti a togliersi qualche sfizio sono ricorsa a degli sconticini dopo Natale."


"SAREBBE MEGLIO SPOSTARE I SALDI A MARZO"
Anche il settore degli accessori moda ha subito le conseguenze di una situazione economica stagnante che alimenta una tendenziale sfiducia verso il commercio. Così commenta Mariella Tarantino, titolare dell'esercizio Agorà sito in via Viareggio "Non esiste più l'acquisto d'impulso. I clienti ci pensano due volte prima di comprare un articolo non necessario. Si registra per lo più un andamento piatto nelle vendite, senza sorpresa, perché alcune promozioni vengono effettuate anche in periodi non specifici dei saldi proprio per incentivare le vendite." Secondo Mariella, inoltre, l'affluenza nel periodo dei saldi è maggiore nei primi giorni, poi tende ad affievolirsi. La commerciante aggiunge anche "In verità non si può parlare di fine stagione se concretamente il vero inverno comincia a gennaio, il periodo clou per vendere a prezzo pieno. I saldi dovrebbero quindi partire a fine febbraio inizio marzo e durare solamente un mese e non di più. Oggi invece assistiamo al fenomeno inverso: il cartellino dei saldi viene apposto ora alle vetrine e viene lasciato per molto tempo per cercare di fronteggiare al meglio la crisi."

Marisa Chiapparino, titolare di Vanilla abbigliamento di Via Mazzini, registra invece un trend positivo che consente di essere in attivo. "Mi auguro che i saldi rispecchino le vendite a prezzo pieno della stagione in corso. Posso affermare che la crisi economica sta poco a poco diradandosi: c'è ancora della riluttanza negli acquisti ma si avverte un maggiore entusiasmo. Occorre avere una giusta interlocuzione con il cliente per renderlo disponibile all'acquisto. Tuttavia quell'atmosfera tetra di oscurantismo è passata: oggi l'approccio è differente".