Rimozione passaggi a livello: Ferrotramviaria rivedrà il progetto

L'assessore Giannini: «I passaggi a livello vanno rimossi: prima l'interesse collettivo, poi la comodità di alcuni»

martedì 4 dicembre 2018 8.01
«I passaggi a livello rappresentano un problema di sicurezza. Ce ne sono ben cinquecento solo in Puglia, la priorità è sopprimerli per migliorare le condizioni di circolazione su strada ferrata: la Puglia ha subito uno dei più gravi incidenti ferroviari mai accaduti in Italia e ancora oggi ne stiamo pagando un prezzo salato in termini di rallentamento dei collegamenti ferroviari: deve essere chiaro che la comodità personale di pochi non può sostituirsi all'interesse di una intera collettività». Parte da questa premessa dell'assessore regionale ai Trasporti, Gianni Giannini, il confronto pubblico aperto alla città sul progetto di rimozione di quattro passaggi a livello nell'agro di Terlizzi. Oltre al sindaco Ninni Gemmato e all'assessore regionale ci sono i vertici di Ferrotramviaria: Antonio Di Leo, Direttore Tecnico Ferrotramviaria Engineering Spa, Pio Fabietti, Dirigente Area Tecnica Ferrotramviaria Spa e Massimo Nitti, Direttore Generale Ferrotramviaria Spa.

INEVITABILE SOPPRIMERE I QUATTRO PASSAGGI A LIVELLO
La linea Bari Nord farà parte per legge della rete ferroviaria europea, spiega il numero uno di Ferrotramviaria Massimo Nitti. Questo significa che sulla rete potranno viaggiare convogli commerciali non solo di Ferrotramviaria, ma anche di altre aziende ferroviarie. Questo, ancora, significa che la rete dovrà adeguarsi agli standard di sicurezza ed efficienza nazionali ed europei.
Se restassero in funzione, i passaggi a livello sarebbero destinati - con l'adeguamento normativo - a restare chiusi per il doppio del tempo rispetto ad oggi.
Non solo. «C'è un indirizzo nazionale orientato alla soppressione dei passaggi a livello» rammenta Nitti. Il succo del discorso è che quei quattro passaggi a livello dovranno essere rimossi.

TRASFORMARE UNA CRITICITÀ IN UNA OPPORTUNITÀ
Al momento siamo di fronte non a un progetto, quanto solo a uno studio di fattibilità. La sostanza non cambia: ci sono dei fondi comunitari Fesr a disposizione della Regione Puglia e bisogna solo decidere "come" - non "se" - sopprimere i passaggi a raso. Insomma, c'è da capire quali soluzioni adottare per non rendere difficile la vita dei cittadini che abitano quelle zone o che vi lavorano. Basta una complanare realizzata riqualificando una strada di campagna già esistente come proposto da Ferrotramviaria? E' sufficiente quel passaggio pedonale previsto per contrada Passatella per bypassare il passaggio a livello di Sovereto? Oppure sarebbe meglio un cavalcavia?
Il sindaco Ninni Gemmato spiega il senso di questo incontro di partecipazione e confronto promosso dall'amministrazione comunale: «Sul principio generale di rendere più efficiente e sicura la circolazione ferroviaria e stradale il Consiglio comunale si è già espresso favorevolmente: questo confronto deve servire a far sì che una criticità possa trasformarsi in una opportunità, in un miglioramento della vivibilità».
Discorso a parte per il passaggio a livello di viale dei Lilium, già finanziato con fondi europei: Ferrotramviaria ha tracciato i tempi anche per quest'opera.

LA FERROVIA CHE TAGLIA A METÀ LE AZIENDE AGRICOLE
Trovare un equilibrio che vada a bene a tutti ovviamente non è facile. Un imprenditore agricolo fa notare sulla cartina che la sua azienda, nell'agro fra Terlizzi e Ruvo, è tagliata a metà dalla ferrovia e l'unico modo per passare da una parte e l'altra è proprio quel passaggio a livello: «Una volta che lo chiudete come faccio io ad entrare nel mio terreno visto che il passaggio a livello successivo è già chiuso?». Un altro cittadino fa notare come chiudendo il passaggio a livello fra Terlizzi e Bitonto tutti gli agricoltori sarebbero costretti a fare un giro lunghissimo sulla ex statale 98 per passare da lato monte a lato mare di quella che oggi è diventata la sp 231. E ancora tanti i disagi espressi dal pubblico presente. Una signora riassume suggerendo di costruire cavalcavia o interrare la linea ferroviaria. Non si può, risponde l'assessore regionale, costerebbe troppo.
E allora è necessario pensarci ancora, spiega Nitti: «Ferrotramviaria prenderà in considerazione gli spunti emersi questa sera alcuni dei quali meritano anche riflessione e attenzione: abbiamo però necessità di approfondire l'analisi costi-benefici».
Tutto rinviato a un altro confronto, dunque. I tecnici dell'azienda rivedranno il progetto, cercheranno di migliorarlo, terranno in considerazione i suggerimenti dei cittadini e il Comune organizzerà un altro momento di incontro-confronto per mettere d'accordo tutti.
ferrotramviaria
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