Riconoscimento diritti popolo palestinese: in Consiglio comunale passa la linea della maggioranza
De Chirico: «Approvato un ordine del giorno che assume un forte valore politico e morale»
giovedì 25 settembre 2025
1.08
Interrompere forniture di armi e tecnologie militari e rivedere relazioni politiche con Israele; impedire relazioni commerciali che contribuiscono al mantenimento della situazione illegale nei territori palestinesi occupati; chiedere la sospensione dell'Accordo di associazione con Israele se non rispetta i diritti umani; collaborare con Stati e meccanismi di giustizia internazionale per indagini su crimini di diritto internazionale.
Questi i punti salienti dell'ordine del giorno votato dalla maggioranza di centrosinistra nel Consiglio comunale tenutosi ieri sera, 24 settembre, a Terlizzi. Al centro i diritti del popolo palestinese, da due anni martellato dalle forze militari israeliane dopo l'assalto di Hamas del 7 ottobre 2023 e la cattura di numerosi ostaggi. Un genocidio, secondo tantissime associazioni, movimenti e partiti politici di tutto il mondo, accompagnato da crimini contro l'umanità da parte del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dei falchi che lo circondano.
Un atto, quello della massima assise terlizzese, che vuole assumere un carattere di sprone per il Governo italiano affinché condanni definitivamente il comportamento dell'esecutivo di Tel Aviv e riconosca lo Stato di Palestina, così come fatto da altri Stati europei.
TERLIZZI FA ECO A NEW YORK E ROMA
Proprio nella giornata di ieri, da New York, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva invece reso nota la posizione del suo Governo: sì al riconoscimento dello stato palestinese, ma con la premessa di una presa di distanza netta da Hamas, considerato un interlocutore inaccettabile che è causa di molti problemi del suo popolo. Secondo la sinistra, starebbe temporeggiando solo per non urtare Israele e l'alleato statunitense, secondo il centrodestra nazionale sarebbe l'unica posizione possibile per arrivare ad eliminare ogni opacità giustificazionista nei confronti dell'organizzazione che governa Gaza dal 2007 senza aver più indetto elezioni.
A Roma, intanto, in Senato ed alla Camera dei Deputati, il centrosinistra ed i 5 Stelle avevano fatto sospendere i lavori sul tema e sui droni piovuti sulla Global Sumud Flotilla in acque internazionali. Per le minoranze troppo debole il segnale arrivato da Palazzo Chigi nei confronti di Israele. L'esecutivo riferirà oggi in aula col Ministro della Difesa, Guido Crosetto.
LE PAROLE DI MICHELANGELO DE CHIRICO
Sulla votazione a maggioranza, su cui il centrodestra terlizzese si è astenuto, è tornato il sindaco Michelangelo De Chirico anche attraverso i canali social: «Nonostante l'astensione da parte delle opposizioni - scrive il primo cittadino -, il Consiglio comunale di Terlizzi ha approvato un ordine del giorno che assume un forte valore politico e morale: schierarsi a favore della pace in Palestina e chiedere il rispetto dei diritti umani di un popolo che da troppo tempo vive sotto occupazione, violenze e negazione di libertà fondamentali.
Attraverso questo ordine del giorno - ha quindi spiegato De Chirico - , che ho personalmente presentato, si è voluto ribadire che la politica non può rimanere indifferente davanti a una tragedia umanitaria che si consuma sotto gli occhi del mondo. La scelta del Consiglio, dunque, diventa un segnale di civiltà, di responsabilità internazionale e di vicinanza a chi soffre. Non c'è pace possibile senza giustizia e non c'è giustizia senza riconoscimento dei diritti del popolo palestinese.
Di fronte a chi ha scelto l'astensione e l'inerzia - è la conclusione fiera del sindaco di Terlizzi - , la firma apposta in calce diventa un atto politico di coraggio, la conferma che, anche dai territori locali, si può contribuire a costruire coscienza e a richiamare la comunità internazionale alle proprie responsabilità.»
Questi i punti salienti dell'ordine del giorno votato dalla maggioranza di centrosinistra nel Consiglio comunale tenutosi ieri sera, 24 settembre, a Terlizzi. Al centro i diritti del popolo palestinese, da due anni martellato dalle forze militari israeliane dopo l'assalto di Hamas del 7 ottobre 2023 e la cattura di numerosi ostaggi. Un genocidio, secondo tantissime associazioni, movimenti e partiti politici di tutto il mondo, accompagnato da crimini contro l'umanità da parte del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dei falchi che lo circondano.
Un atto, quello della massima assise terlizzese, che vuole assumere un carattere di sprone per il Governo italiano affinché condanni definitivamente il comportamento dell'esecutivo di Tel Aviv e riconosca lo Stato di Palestina, così come fatto da altri Stati europei.
TERLIZZI FA ECO A NEW YORK E ROMA
Proprio nella giornata di ieri, da New York, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva invece reso nota la posizione del suo Governo: sì al riconoscimento dello stato palestinese, ma con la premessa di una presa di distanza netta da Hamas, considerato un interlocutore inaccettabile che è causa di molti problemi del suo popolo. Secondo la sinistra, starebbe temporeggiando solo per non urtare Israele e l'alleato statunitense, secondo il centrodestra nazionale sarebbe l'unica posizione possibile per arrivare ad eliminare ogni opacità giustificazionista nei confronti dell'organizzazione che governa Gaza dal 2007 senza aver più indetto elezioni.
A Roma, intanto, in Senato ed alla Camera dei Deputati, il centrosinistra ed i 5 Stelle avevano fatto sospendere i lavori sul tema e sui droni piovuti sulla Global Sumud Flotilla in acque internazionali. Per le minoranze troppo debole il segnale arrivato da Palazzo Chigi nei confronti di Israele. L'esecutivo riferirà oggi in aula col Ministro della Difesa, Guido Crosetto.
LE PAROLE DI MICHELANGELO DE CHIRICO
Sulla votazione a maggioranza, su cui il centrodestra terlizzese si è astenuto, è tornato il sindaco Michelangelo De Chirico anche attraverso i canali social: «Nonostante l'astensione da parte delle opposizioni - scrive il primo cittadino -, il Consiglio comunale di Terlizzi ha approvato un ordine del giorno che assume un forte valore politico e morale: schierarsi a favore della pace in Palestina e chiedere il rispetto dei diritti umani di un popolo che da troppo tempo vive sotto occupazione, violenze e negazione di libertà fondamentali.
Attraverso questo ordine del giorno - ha quindi spiegato De Chirico - , che ho personalmente presentato, si è voluto ribadire che la politica non può rimanere indifferente davanti a una tragedia umanitaria che si consuma sotto gli occhi del mondo. La scelta del Consiglio, dunque, diventa un segnale di civiltà, di responsabilità internazionale e di vicinanza a chi soffre. Non c'è pace possibile senza giustizia e non c'è giustizia senza riconoscimento dei diritti del popolo palestinese.
Di fronte a chi ha scelto l'astensione e l'inerzia - è la conclusione fiera del sindaco di Terlizzi - , la firma apposta in calce diventa un atto politico di coraggio, la conferma che, anche dai territori locali, si può contribuire a costruire coscienza e a richiamare la comunità internazionale alle proprie responsabilità.»