Riapertura bar e ristoranti il 18 maggio, FIPE-Confcommercio Terlizzi aderisce alla petizione

Annalisa Giacò: «Tutte le associazioni territoriali si muovono all'unisono per supportare gli associati»

domenica 3 maggio 2020
A cura di Gianluca Battista
È entrata nel vivo la petizione on line per supportare la richiesta di molti imprenditori ed esercenti, proprietari o gestori di bar, pizzerie, ristoranti, gelaterie di riaprire sin dal prossimo 18 maggio

A promuoverla la FIPE-Confcommercio - Imprese per l'Italia, la cui delegazione terlizzese è guidata da Annalisa Giacò.
«Tutte le associazioni territoriali si muovono all'unisono per supportare gli associati», ha sottolineato la presidentessa, in un momento storico di grandi e diffuse difficoltà economiche legate all'emergenza sanitaria ancora in atto e purtroppo affatto terminata.

Nella petizione (che potete leggere ed eventualmente supportare a questo link ) si legge: «Le 300.000 imprese di pubblico esercizio (bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, ecc.), con 1,2 milioni di addetti e 46 miliardi di valore aggiunto chiedono di poter riprendere l'attività lunedì 18 maggio 2020 dopo quasi tre mesi di chiusura.
Lo chiedono - è la sottolineatura non di poco conto - anche a nome di una filiera fatta di allevatori, agricoltori, pescatori, casari, trasportatori, e poi enologi, vignaioli, imbottigliatori, magazzinieri, trasformatori artigianali e industriali perché la crisi della ristorazione è anche la crisi di questa filiera».

Piccole aziende che rappresentano spesso la spina dorsale dell'economia di molti centri in tutta la penisola e che dall'11 di marzo sono sostanzialmente costrette all'inattività (in alcune zone del Nord Italia dalla fine di febbraio) e così, si sottolinea nella lettera al Premier Conte, si mettono a rischio migliaia di posti di lavoro.

La petizione lancia quindi anche una proposta, già intercettata dal nostro network nelle dirette effettuate nelle scorse settimane: c'è bisogno di liquidità a fondo perduto, tanto più che da FIPE-Confcommercio rimarcano una volta di più che commercianti ed esercenti sanno quanto dovranno star ancora chiusi, ma «non è noto quando le misure di sostegno verranno messe in atto. Tutto questo - è l'altro e non meno importante aspetto - a dispetto delle stesse indicazioni che vengono dall'Inail, secondo cui i pubblici esercizi sono attività a basso rischio e del serio protocollo che la categoria ha messo a punto per riaprire in sicurezza».