Piscina comunale, proroga per la presentazione dei progetti
L'amministrazione studia un bonus fiscale per l'azienda che realizzerà l'impianto
sabato 6 febbraio 2016
6.23
Si allungano di un mese e mezzo i tempi per la presentazione dei progetti della piscina comunale. La scadenza, inizialmente fissata per il 4 febbraio, è stata infatti prorogata al 21 marzo prossimo quando si dovrà decidere il progetto migliore cui dare il via libera. Un leggero slittamento di scadenze che non pregiudica i termini generali dell'opera, ma permetterà all'amministrazione comunale di discutere in consiglio comunale un provvedimento teso a sostenere la fattibilità della stessa. Nel dettaglio, si sta pensando di concedere all'azienda che si aggiudicherà i lavori una sorta di bonus fiscale, un esonero dal pagamento delle tasse comunali (per esempio Ici e Tari) valido per un certo numero di anni.
Sono tre le associazioni temporanee di imprese che nei mesi scorsi avevano manifestato interesse a realizzare e gestire l'impianto natatorio. La struttura, del costo di 3,5 milioni di euro, sorgerà su un suolo pubblico tra il Polo Liceale e la provinciale Terlizzi-Giovinazzo. Da una parte il Comune affiderà il diritto di superficie su quell'area pubblica, dall'altra l'azienda che vincerà l'appalto si impegna a costruire e gestire a proprie spese l'impianto natatorio per un periodo massimo di 90 anni, passato il quale l'opera tornerà nella totale proprietà dell'ente pubblico. Uno schema contrattuale che a ben vedere rischia, sul piano strettamente economico, di diventare poco conveniente per le imprese interessate. Per questo gli uffici stanno studiando uno sgravio fiscale a tempo che possa riequilibrare i piatti della bilancia e non vanificare la realizzazione dell'opera pubblica.
Sono tre le associazioni temporanee di imprese che nei mesi scorsi avevano manifestato interesse a realizzare e gestire l'impianto natatorio. La struttura, del costo di 3,5 milioni di euro, sorgerà su un suolo pubblico tra il Polo Liceale e la provinciale Terlizzi-Giovinazzo. Da una parte il Comune affiderà il diritto di superficie su quell'area pubblica, dall'altra l'azienda che vincerà l'appalto si impegna a costruire e gestire a proprie spese l'impianto natatorio per un periodo massimo di 90 anni, passato il quale l'opera tornerà nella totale proprietà dell'ente pubblico. Uno schema contrattuale che a ben vedere rischia, sul piano strettamente economico, di diventare poco conveniente per le imprese interessate. Per questo gli uffici stanno studiando uno sgravio fiscale a tempo che possa riequilibrare i piatti della bilancia e non vanificare la realizzazione dell'opera pubblica.