Consegnata a Davigo una targa commemorativa in ricordo di Terlizzi

Pienone venerdì sera al Chiostro delle Clarisse per Piercamillo Davigo

domenica 20 maggio 2018 11.35
A cura di Vincenza Urbano
Grande successo per il secondo incontro della VII edizione del Festival per la Legalità che venerdì sera ha vantato il pienone nel Chiostro delle Clarisse, grazie alla super ospitata del magistrato Piercamillo Davigo. Un dialogo avvincente e stimolante reso possibile dallo spessore di Piero Ricci, presidente dell'ordine dei giornalisti della Puglia, esperto conoscitore della realtà in cui viviamo.

Per un'ora abbondante, l'incredibile preparazione tecnica e la profonda sensibilità di Davigo hanno registrato il tutto esaurito tra i posti a sedere e gli spazi in piedi fin dietro le vetrate dell'atrio. A omaggiare gli organizzatori del Festival e l'impegno profuso, il Procuratore Capo di Bari, Giuseppe Volpe, terlizzese, che ha seguito in prima fila l'intero intervento del suo collega.

Personalità brillante che si sposa con un'indole spiritosa, Davigo ha trasmesso all'uditorio il valore inestimabile della giustizia italiana che non può ridursi a mera illusione nonostante le moltissime falle del sistema. Le competenze professionali dei magistrati non riescono, però, sempre a far fronte in maniera spedita a un numero esagerato di contenziosi che richiedono numerose udienze, rallentando così un'organizzazione apparentemente perfetta.

Tema caldo, onnipresente sulle pagine delle cronache nazionali, quello della corruzione che «non si scopre mai per indagine diretta ma sempre perché si indaga su altro». Indagare e scoprire i crimini, talvolta, è un po' come scoperchiare il vaso di Pandora e trovarsi alle prese con un substrato sedimentato, nascosto e, probabilmente, troppo spesso ignorato.

Un accenno sentito quello alla cultura disvaloriale mafiosa e alla necessità di denunciare. Intimidazione, soggezione e omertà gli ingredienti dell'antistato; eppure l'omertà si rivela probabilmente quella più subdola e forte, capace di ridurre al silenzio e di piegare su se stesse decine e decine di persone.

Infine, una riflessione a tratti speranzosa sulla situazione politica attuale, «L'Italia è capace di arrivare sull'orlo del baratro ma di fermarsi prima di precipitare rovinosamente». Una standing ovation generale ha chiuso la serata, dopo la consegna allo stesso Davigo di una targa commemorativa, affinché un pezzo di Terlizzi sia sempre con lui.