Ospedale "Sarcone", lavoratori sul piede di guerra

L'USPPI annuncia un'altra manifestazione di protesta contro le scelte dell'ASL

martedì 7 giugno 2016 16.50
L'USPPI - l'Unione dei sindacati professionisti pubblico impiego - e le segreterie aziendali degli ospedali di Terlizzi e Corato, dello stesso sindacato, unitamente alle RSU/Usppi. proclamano lo stato di agitazione e annunciano un'altra manifestazione di protesta. Il sindacato Usppi contesta gli ultimi provvedimenti dell'Asl Bari, tra sospensione di ricoveri e trasferimenti di reparti. L'Usppi teme che i provvedimenti siano l'anticamera della «chiusura» e lo «smantellamento» dell'ospedale di Terlizzi.

«La verità - afferma Nicola Brescia - è che da oltre cinque anni i turni di servizio degli anestesisti dell'ospedale di Terlizzi sono gli stessi e l'unica modifica in termini di organico è quella rappresentata dal trasferimento del primario di Chirurgia dall'ospedale di Terlizzi al Di Venere, che invece dovrebbe essere sostituito». «Non ci sembra - continua - un valido motivo per trasferire, armi e bagagli, il reparto di Chirurgia generale di Terlizzi all'ospedale di Corato. È una scelta illogica, considerato che l'attività chirurgica si svolge nella stragrande maggioranza dei casi a Terlizzi, visto che a Corato ci sono solo quattro posti letto di Chirurgia. Al limite se ci fossero veramente problemi organizzativi bisognerebbe trasferire i quattro posti letto di Corato all'Ospedale di Terlizzi».

Le segreterie aziendali dell'Usppi di Corato e Terlizzi denunciano l'assenza di comunicazioni alle organizzazioni sindacali: «Una scelta simile non poteva che essere oggetto di confronto con i sindacati. È noto a tutti infatti che l'attività chirurgica fa capo all'Unità operativa complessa di Chirurgia generale dell'ospedale di Terlizzi e che i quattro posti letto di Corato sono solo un'articolazione tecnica».
Da qui l'annuncio di un'altra manifestazione di protesta, dinanzi agli ospedali di Terlizzi e Corato, se il direttore genarale Vito Montanaro «non dovesse fare marcia indietro». di ricoveri e trasferimenti di reparti. Le sigle sindacali temono che i provvedimenti siano l'anticamera della «chiusura» e lo «smantellamento» dell'ospedale di Terlizzi.