Ospedale, la Chirurgia non è dotata di servizio di rianimazione cardiologica

Tra le priorità per il futuro c'è la necessità di rafforzare il personale medico

martedì 15 settembre 2015 8.18
Ridurre al massimo le liste di attesa, migliorare la gestione delle code al Centro Unico Prenotazioni (CUP), migliorare la sistemazione logistica del servizio del Consultorio familiare, maggiori sinergie con i medici di base e valorizzazione del personale. Prima dell'estate, parlando del futuro dell'ospedale "Sarcone" di Terlizzi, fu questo l'elenco elle priorità che sindaco e consiglieri comunali di maggioranza e opposizione consegnarono nelle mani di Vito Montarulo, il direttore generale Asl di Bari in visita nel nosocomio della città.

Un'altra estate è passata, un'altra classe politica è arrivata. Ma qual è il clima che si respira al "Sarcone" tra il personale sanitario? TerlizziViva aveva interrogato direttamente alcuni medici dell'ospedale per saggiare gli umori di chi ogni giorno lavora sul fronte della salute dei cittadini. L'incertezza sul futuro si rivelò il sentimento più diffuso e al momento non ci sono elementi di novità per pensare che sia cambiato qualcosa.

La chiusura di Ginecologia brucia ancora, oggi però tutti chiedono di valorizzare ulteriormente le unità operative rimaste come la Pneumologia, l'Oculistica e la Chirurgia. Tutti insomma sono concordi sulla necessità di rafforzare l'organico con nuovi medici specialisti. Per esempio, avere dei posti letti di chirurgia senza un servizio h24 di rianimazione cardiologica e con un anestesista raggiungibile solo per reperibilità, è un fatto gravissimo e rappresenta un controsenso per una sanità che punta ad offrire un buon servizio al cittadino.

Se è vero come è vero che gli ospedali di Terlizzi, Molfetta e Corato insieme a quello di Bisceglie sono destinati a integrarsi in un unico maxi polo ospedaliero, è altrettanto innegabile che per il futuro più prossimo nessuno riesce a scorgere prospettive chiare e definite. Si dice che gli ospedali di ogni singola città rimarranno in piedi per i servizi sanitari di pronto intervento ma ancora non si conoscono quali progetti siano concretamente in cantiere.