Operatori sanitari dell' ospedale "M.Sarcone"  costituiscono il “Comitato per la tutela della salute”

Pronto il documento da inviare al Presidente della Regione Michele Emiliano ed al sindaco Ninni Gemmato

sabato 7 marzo 2020 07.00
A cura di Cosma Cacciapaglia
Continua la battaglia per salvare l'ospedale di Terlizzi: questa volta scendono in campo direttamente medici e operatori sanitari . Si tratta di una quindicina di dipendenti dell'ospedale "Michele Sarcone", ex primari medici e infermieri di corsia, alcuni in pensione da qualche mese, altri ancora in attività, che hanno deciso di metterci la faccia. L'idea è costituire un "Comitato per la tutela della salute" e attorno a questo coagulare quella fetta di popolazione che non si arrende alla cancellazione del nosocomio terlizzese dalla mappa della sanità regionale.

«La nostra idea è solo quella di creare un movimento di opinione trasversale con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini» ci dice uno dei promotori. «A breve sarà indetta un'assemblea cittadina generale aperta a tutti, apartitica e apolitica, per promuovere azioni concrete di tutela della salute nel territorio del Nord Barese».

Il primo passo messo in cantiere sarà un incontro con tutte le istituzioni coinvolte, dal Sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato, al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

«La sanità del Nord Barese versa in una situazione di grande precarietà. La carta di Ruvo del 2016, che avrebbe dovuto individuare l'ospedale di primo livello, è rimasta solo nelle buone intenzioni. Nel frattempo i tre ospedali del territorio di Corato, Terlizzi e Molfetta hanno subito un notevole processo di impoverimento e un'importante diminuzione dell'offerta sanitaria complessiva per la scomparsa di reparti e posti letto per acuti», si legge nel documento preparato dal comitato che sarà reso pubblico e consegnato al Governatore regionale ed al primo cittadino.

L'emergenza del Coronavirus di questi ultimi giorni ha dato ulteriore impulso all'iniziativa. L'ospedale di Terlizzi rappresenta storicamente un'eccellenza, rammentano questi medici. Attorno a questa eccellenza è necessario salvaguardare quantomeno l'esistente, evitando che l'ospedale diventi un mero presidio per pazienti cronici.