Oltre 750 bombe carta trovate in un casolare tra Terlizzi e Ruvo

Operazione dei Carabinieri di Ruvo: le bombe si trovavano in un container

mercoledì 27 dicembre 2017 11.44
Nei giorni scorsi i carabinieri della Compagnia di Trani e della Stazione di Ruvo di Puglia hanno rinvenuto nelle campagna tra Terlizzi e Ruvo un grosso quantitativo di materiale pirotecnico e ben 770 bombe carta pronte ad esplodere.

I militari da un po' di tempo tenevano sotto controllo D.D.C. 25enne del luogo, al fine di ricercare armi e materie esplodenti: nel corso di una perquisizione domiciliare presso l'abitazione del giovane i carabinieri non hanno trovato nulla, ma quando i controlli sono stati estesi in una villa rurale, di cui il giovane aveva la disponibilità, i Carabinieri si sono trovati di fronte ad un vero e proprio laboratorio allestito per la produzione di artifizi pirotecnici.

Erano presenti, infatti, bobine di miccia pirotecnica da 50 metri, circa 1,3 chilogrammi di polvere di alluminio, 540 grammi di miscela pirica, 144 grammi di polvere nera in grani e quant'altro di utile al confezionamento, nonché vari accenditori elettrici e diversi ordigni di fattura artigianale, oltre a 12,3 chilogrammi di artifizi pirotecnici, già confezionati.

Il giorno successivo, sempre a seguito di mirata attività info-investigativa finalizzata all'individuazione dei canali di rifornimento di tali artifizi, non potendosi escludere il coinvolgimento di elementi della malavita comune ed organizzata nel suddetto business illegale, il soggetto di interesse messo sotto la lente di ingrandimento dei Carabinieri ruvesi è stato M.M. 32enne del posto.

Anche in questo caso i Carabinieri hanno deciso di intraprendere a suo carico una perquisizione portandosi in una villa rurale, ubicata ai confini della città a limite del territorio con Terlizzi. Sul posto venivano rinvenuti all'interno di un container, che ricadeva nella disponibilità del suddetto, un ingente quantitativo di manufatti pirotecnici di produzione artigianale, cioè circa 770 bombe carta e varie batterie piriche di diversa tipologia.

Sulla base di tali evidenze, trattandosi di reati che mettono a rischio l'incolumità oltre che dell'interessato anche di possibili avventori, D.D.C. e M.M., così come prevede la legge, sono stati arrestati e, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, posti ai domiciliari, in attesa di giudizio.