Olio d’oliva, scandalo da 180 milioni di euro. Sicolo: “Danni per l’Italia”

Riciclaggio di denaro sporco, speculazioni finanziarie sul mercato dell’olio d’oliva, le conseguenze

giovedì 2 ottobre 2025
Uno scandalo finanziario da 180 milioni di euro che il settore dell'olio di oliva non vedeva da molti anni, quello con radici in Spagna e gli effetti in Tunisia svelato da Italia Oggi, con riflessi che potrebbero interessare anche il mercato dell'olio italiano, alla vigilia di una campagna olearia molto attesa e piena di speranze.

"Se le indiscrezioni di stampa dovessero trovare riscontro da parte della magistratura, ci troveremmo di fronte a un fatto inaudito: riciclaggio di denaro a livello internazionale per fare speculazione sull'olio di oliva – afferma Gennaro Sicolo, presidente di ItaliaOlivicola e vicepresidente nazionale CIA Agricoltori italiani –. Il danno potenziale non è solo per gli agricoltori tunisini e per quelli spagnoli, ma investe anche l'Italia e tutto il Mediterraneo".

Le previsioni di produzione di olio di oliva nel Mediterraneo, infatti, indicano una sostanziale stabilità, solo con l'Italia, il Marocco e appunto la Tunisia in controtendenza. "In un simile contesto i prezzi non dovrebbero calare – continua Sicolo – a meno che non si inneschino fenomeni molto opachi, con grandi gruppi industriali che sono interessati solo a rincorrere quote di mercato, non il benessere degli olivicoltori e dei frantoiani. La minaccia è grave e non va sottovalutata". Secondo Italia Olivicola, la Tunisia olivicolo-olearia va aiutata a crescere nel percorso dell'Italia: qualità, sostenibilità e tracciabilità. Solo così si potrà portare reddito alle famiglie che vivono di olivicoltura e innescare una sana e leale competizione con l'Italia.

"La Tunisia non può diventare il ventre molle del mercato oleario internazionale – conclude Sicolo –. Nella mia qualità di vicepresidente del Comitato consultivo del Consiglio Oleicolo Internazionale voglio porre la questione su questo prestigioso consesso mondiale dell'olio di oliva.