"Oggi il centro trasfusionale è un ambulatorio freddo e anonimo"

Michele de Palma commenta le sue dimissioni dall'Avis

martedì 24 novembre 2015 10.31
A cura di Nicoló Marino Ceci
"Percepisco oggi una maggiore coscienza civile nella donazione del sangue; c'è nella comunità una maggior consapevolezza. Potremmo dire che si stia diffondendo una vera cultura della donazione". Con queste dichiarazioni Michele De Palma commenta le sue recentissime dimissioni dalla carica di presidente dell'Avis di Terlizzi. La decisione è maturata nel mese di ottobre ed è stata ufficializzata nel corso di una regolare assemblea dei soci svoltasi a fine mese. De Palma è stato per quasi 25 anni alla testa dei volontari "avisini" terlizzesi, ricevendo l'incarico dalle mani di Emanuele Clemente. Il passaggio del testimone si è così consumato ad inizio anni '90 e a distanza di tanti anni, l'ex preside è costretto a lasciare la guida della sezione per "motivi personali" e "per auspicare un giusto ricambio generazionale".

"Ricordo che quando ho preso la guida dell'Avis Terlizzi c'era una grande partecipazione di giovani, che oggi purtroppo manca un pò. Certo, ci sono tanti donatori giovani - e colgo l'occasione per ringraziare i tanti giovani di oggi che si stanno alternando ai giovani di ieri - però c'è poco attivismo nell'ambito della vita associativa. Credo sia un problema di tutte le associazioni, oggi. In quegli anni il Centro Trasfusionale di Terlizzi era un autentico luogo di incontro per i donatori del sangue, che ritrovavano un ambiente caldo e familiare. C'era empatia e amicizia anche con i Medici e tutto il personale sanitario. Oggi invece, a causa del riordino ospedaliero, il Centro di Terlizzi è diventato un ambulatorio freddo e anonimo".
Le nuove elezioni avverranno nel 2016; fino ad allora il Presidente pro tempore è Michele Grassi, già vice presidente Avis Terlizzi.

"Come vorrei che fosse il futuro presidente? Vorrei una persona che abbia passione per il volontariato nella sanità. Ciò che infatti motiva il volontario è solo la passione, lo spirito d'amore. Questa non è una carica onorifica, ma una carica di servizio". E infine: "continuerò ad offrire il mio contributo e a mettere a disposizione la mia esperienza del direttivo cittadino".