Lo sapevi che..? La grande predica ed il culto dell'Addolorata

Quando il Venerdi Santo non era solo la processione dei Misteri

venerdì 14 aprile 2017 23.15
A cura di Carmela Rubini
Durante il Venerdì Santo la Chiesa commemora la morte di Cristo.
Lo sapevate che i sepolcri del Giovedì Santo rimanevano aperti e visitabili durante la notte e anche la mattina del giorno seguente? È quello che ci tramandano i nostri nonni.

Particolare devozione si percepiva durante la "predica grande" che si svolgeva in Concattedrale a partire dalle ore 13 fino alle 15, secondo le Sacre Scritture l'ora del decesso di Gesù. La celebrazione si concludeva con l'ingresso in Concattedrale della Addolorata, già condotta in Chiesa la sera prima. Dopo tre bussate al portone principale la statua lignea era portata a spalla da una cappella laterale fino all'altare centrale dalla Confraternita del Rosario; qui il predicatore pronunciava per tre volte "vieni Maria", affidandole il crocifisso. Al termine del rituale l'Addolorata usciva dalla Cattedrale e si univa alla tradizionale processione dei Misteri.

La tradizione dei Misteri, nonostante fu soppressa negli anni '60-'70 e sostituita da una Via Crucis, rimane tutt'ora la caratteristica del Venerdi Santo terlizzese. Sono undici: si parte con la statua lignea del Redentore; a seguire Cristo nell'orto, l' Ecce Homo, Cristo che cade sotto la croce, il Crocifisso, la Pietà, Cristo Morto, la Sindone, l'Addolorata, la Spina Santa; chiude il Legno Santo e li accompagna la banda con le rituali marce funebri. La sfilata per le vie principali del paese completamente al buio inizia all'incirca alle 20 ed è presieduta dal Vescovo della Diocesi; termina in Piazza Cavour sotto la croce allestita nei pressi della Torre dell'Orologio. Qui il Vescovo procede alla benedizione dei fedeli prima che ciascuna confraternita riporti la sacra immagine nella chiesa di appartenenza.