Legambiente Terlizzi: «Urge piano contro antenne selvagge»

Una nota per ribadire l'esigenza di localizzare le zone e di porre divieto per il 5G

lunedì 16 settembre 2019
Riceviamo e pubblichiamo nota di Legambiente Terlizzi.

Nel territorio terlizzese continuano a spuntare ripetitori delle telefonia mobile senza che di ciò ne venga preventivamente informata la cittadinanza.
Sono forse già troppi e molti di loro sorgono non distanti da abitazioni o da altri luoghi dove la permanenza è almeno di quattro ore al giorno, luoghi che la normativa nazionale tutela in modo particolare limitando il valore del campo elettrico complessivo a 6 V/m. Tali limiti sono evidentemente imposti al fine di limitare le potenziali conseguenze negative dei campi elettromagnetici sulla nostra salute.
È bene ricordare, infatti, che lo IARC (Agenzia internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha classificato come possibili cancerogeni per l'uomo i campi elettromagnetici.

Al fine di minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici ed evitare la nascita selvaggia e incontrollata delle antenne con evidente impatto estetico e territoriale, il nostro Circolo Legambiente ritiene che sia assolutamente prioritario ed indifferibile che il Comune di Terlizzi si doti del Piano delle Localizzazioni, previsto dal Regolamento Regionale n.14/2006, che seppur non obbligatorio, è l'unico strumento che consente al Comune di avere il controllo delle installazioni, individuando le strutture oggetto di divieto di installazione e le aree sensibili da preservare dall'insediamento degli impianti.

Il Piano, che persegue la realizzazione del principio di precauzione contemplato dall'art. 174 del Trattato UE, è oltretutto necessario alla luce della nuova tecnologia 5G che implicherà l'installazione di ripetitori in numero decisamente maggiore e la emissione di onde che trasferiscono notevole energia. Relativamente alle antenne 5G chiediamo, sino a quando non ci saranno dati scientifici attendibili e certi che escludano categoricamente conseguenze pericolose per la salute umana, che in applicazione del principio di precauzione il Comune vieti su tutto il territorio comunale la loro installazione come hanno già fatto altri Comuni (Scanzano Jonico ad esempio), dando assoluta priorità alla salute dei cittadini rispetto ai vantaggi della nuova tecnologia.
Il Piano, come suggerito dal citato regolamento regionale, dovrà consentire installazioni solo su aree comunali, ciò sia per un maggiore controllo della localizzazione delle antenne, sia al fine di consentire al Comune di acquisire risorse finanziarie da reimpiegare in prevenzione, controllo e monitoraggio, ad esempio installando reti di monitoraggio permanente dei campi elettromagnetici, garantendo comunque campagne annuali.

A proposito delle somme corrisposte dai gestori telefonici, non capiamo perché il Comune negli ultimi mesi stia convertendo i contratti di locazione in contratti di cessione del diritto di superficie della durata di 25-30 anni. Ciò produce l' effetto di concedere per tempi troppo lunghi siti comunali tali da incentivare i gestori telefonici ad effettuare notevoli investimenti e di lunga durata, magari con il 5G (gli stessi gestori dichiarano, nelle istanze presentate al Comune, di voler potenziare gli impianti), con corresponsione di somme notevolmente inferiori a quelle attualmente incamerate dal Comune con i contratti di locazione, anche dell'80% inferiori!!

«Chiediamo al Sindaco, dunque, quale sia la logica che spinge il Comune a mutare a proprio svantaggio, e dunque della cittadinanza, i contratti in essere, quando sarebbe stato più logico dettare condizioni decisamente più vantaggiose per l'Ente, investendo le risorse in controlli»
il commento di Michelangelo Guastamacchia, presidente del Circolo Legambiente di Terlizzi "Amici di Vito e Clara".