La Corrente fa marcia indietro:«Nostre perplessità e domande legittime sugli spostamenti di date della festa religiosa e civile»
La replica del movimento di sinistra a TerlizziViva
giovedì 1 maggio 2025
9.44
È stata immediata la replica de La Corrente a seguito dell'articolo pubblicato su TerlizziViva (https://www.terlizziviva.it/notizie/la-corrente-contro-chiesa-e-sindacati-per-l-anticipazione-della-festa-dei-lavoratori/) che ha evidenziato le prepotenti contestazioni espresse dallo stesso movimento politico sulla scelta di anticipare il corteo del Primo Maggio al 30 aprile.
Secondo la consigliera comunale Donatella Azzolini, la nostra penna giornalistica, come ella scrive sul suo profilo social, sarebbe «scialba» e le «serviva un poco di sale». Dello stesso avviso il vice-coordinatore Alessio Fiore che taccia la nostra testata di «ricostruzioni fantasiose», perché «alla ricerca della visibilità e non della verità».
Ebbene, lo stesso vice-coordinatore Fiore in un suo post Facebook del 29 aprile lamenta in maniera palese l'assenza di "ribellione". Di seguito lo stralcio del suo scritto che non lascia spazi a fraintendimenti: «In compenso il corteo sarà anticipato al 30 Aprile, scelta bizzarra e anche un po' ridicola. Tutto questo nel silenzio delle forze sindacali e politiche, incapaci di protestare, allergiche alla generazione di qualsiasi conflitto e poco interessate a lottare e a disturbare i poteri forti. Meglio tacere, cambiare data e dire si signore MADAMA LA MARCHESA».
Ad ogni modo, al fine di garantire il diritto di replica, rendiamo edotti i lettori della risposta fornita da La Corrente nel suo complesso. I toni effettivamente si sono smorzati, le riflessioni sono state articolate in maniera più ponderata e meno impulsiva.
Poiché La Corrente solleva interrogativi sui due cambi di data, le eventuali risposte ai quesiti spetterebbero, dunque, sia alla Diocesi rappresentata da Mons. Domenico Cornacchia sia alla CGIL, affinché possano fare luce sulle perplessità degli stessi militanti a fronte di domande da loro ritenute «legittime».
Di seguito la nota stampa completa de La Corrente.
«La Corrente replica all'articolo pubblicato dalla vostra testata giornalistica poiché si ritiene che il titolo sia volutamente provocatorio e tendenzialmente fuorviante: "La Corrente contro Chiesa e sindacati" ci pare un'espressione inopportuna e più interessata a fare polemica che a informare correttamente.
Sono state espresse forti perplessità rispetto alla scelta di rimandare la festa del 23 aprile alla giornata del Primo Maggio. Ci siamo chiesti come mai non festeggiare la Festa Patronale in una domenica o in un'altra data? Perché annullare la Giornata Internazionale del Lavoro? Quali sono stati i criteri della scelta?
La Corrente non ha mai espresso alcuna forma di ostilità verso alcuna realtà religiosa o sindacale. Al contrario, è una comunità abitata da tante persone che vivono quotidianamente il mondo del volontariato, dell'associazionismo cattolico e sindacale. Consideriamo il lavoro sociale fatto da queste organizzazioni prezioso e necessario, lo sosteniamo da quando siamo nati con le nostre politiche e il nostro impegno.
Le perplessità espresse riguardo allo spostamento della Festa Patronale non sono attacchi, ma domande legittime su una decisione che ha effetti concreti sul valore simbolico del Primo Maggio.
Chiederci se fosse possibile individuare un'altra data non significa certo "essere contro" qualcuno, ma semplicemente esercitare un diritto di critica e confronto che purtroppo viene vanificato da certi meccanismi social che tendono alla semplificazione e banalizzazione delle idee.
Dire che un movimento politico di cui fanno parte sia cattolici che iscritti ai sindacati sia contro Chiesa e Sindacati ci pare una trovata acchiappa-like di cattivo gusto».
La coordinatrice de La Corrente - Rosanna De Leo
Il Coordinamento politico
Secondo la consigliera comunale Donatella Azzolini, la nostra penna giornalistica, come ella scrive sul suo profilo social, sarebbe «scialba» e le «serviva un poco di sale». Dello stesso avviso il vice-coordinatore Alessio Fiore che taccia la nostra testata di «ricostruzioni fantasiose», perché «alla ricerca della visibilità e non della verità».
Ebbene, lo stesso vice-coordinatore Fiore in un suo post Facebook del 29 aprile lamenta in maniera palese l'assenza di "ribellione". Di seguito lo stralcio del suo scritto che non lascia spazi a fraintendimenti: «In compenso il corteo sarà anticipato al 30 Aprile, scelta bizzarra e anche un po' ridicola. Tutto questo nel silenzio delle forze sindacali e politiche, incapaci di protestare, allergiche alla generazione di qualsiasi conflitto e poco interessate a lottare e a disturbare i poteri forti. Meglio tacere, cambiare data e dire si signore MADAMA LA MARCHESA».
Ad ogni modo, al fine di garantire il diritto di replica, rendiamo edotti i lettori della risposta fornita da La Corrente nel suo complesso. I toni effettivamente si sono smorzati, le riflessioni sono state articolate in maniera più ponderata e meno impulsiva.
Poiché La Corrente solleva interrogativi sui due cambi di data, le eventuali risposte ai quesiti spetterebbero, dunque, sia alla Diocesi rappresentata da Mons. Domenico Cornacchia sia alla CGIL, affinché possano fare luce sulle perplessità degli stessi militanti a fronte di domande da loro ritenute «legittime».
Di seguito la nota stampa completa de La Corrente.
«La Corrente replica all'articolo pubblicato dalla vostra testata giornalistica poiché si ritiene che il titolo sia volutamente provocatorio e tendenzialmente fuorviante: "La Corrente contro Chiesa e sindacati" ci pare un'espressione inopportuna e più interessata a fare polemica che a informare correttamente.
Sono state espresse forti perplessità rispetto alla scelta di rimandare la festa del 23 aprile alla giornata del Primo Maggio. Ci siamo chiesti come mai non festeggiare la Festa Patronale in una domenica o in un'altra data? Perché annullare la Giornata Internazionale del Lavoro? Quali sono stati i criteri della scelta?
La Corrente non ha mai espresso alcuna forma di ostilità verso alcuna realtà religiosa o sindacale. Al contrario, è una comunità abitata da tante persone che vivono quotidianamente il mondo del volontariato, dell'associazionismo cattolico e sindacale. Consideriamo il lavoro sociale fatto da queste organizzazioni prezioso e necessario, lo sosteniamo da quando siamo nati con le nostre politiche e il nostro impegno.
Le perplessità espresse riguardo allo spostamento della Festa Patronale non sono attacchi, ma domande legittime su una decisione che ha effetti concreti sul valore simbolico del Primo Maggio.
Chiederci se fosse possibile individuare un'altra data non significa certo "essere contro" qualcuno, ma semplicemente esercitare un diritto di critica e confronto che purtroppo viene vanificato da certi meccanismi social che tendono alla semplificazione e banalizzazione delle idee.
Dire che un movimento politico di cui fanno parte sia cattolici che iscritti ai sindacati sia contro Chiesa e Sindacati ci pare una trovata acchiappa-like di cattivo gusto».
La coordinatrice de La Corrente - Rosanna De Leo
Il Coordinamento politico