Introspezione, paesaggi murgiani e cultura di massa nella mostra di Morgese, De Santoli e De Sario

La collettiva sarà visitabile in Pinacoteca "de Napoli" sino al 10 agosto

giovedì 5 agosto 2021 06.00
A cura di Vincenza Urbano
Introspezione, paesaggi murgiani e cultura di massa. Tre messaggi differenti sottendono ad altrettanti stili diversissimi tra loro che confluiscono, però, all'interno della stessa mostra visiva "MDDXXI – RestArt": un titolo già di per sé evocativo, le cui prime tre lettere riprendono i cognomi degli artisti terlizzesi promotori, Giovanni Morgese, Paolo De Santoli e Costantino De Sario, e le cui ultime tre cifre fanno riferimento all'anno in corso.

"RestArt" se in generale indica una ripartenza più sprint dopo i periodi di solitudine imposti dalla pandemia, nello specifico accenna a riprendere in mano le redini della propria vita focalizzandosi sulla forza vivificatrice dell'arte e sulla sua condivisione con il prossimo. Allestita lo scorso mese all'interno della Pinacoteca De Napoli, l'esposizione sarà aperta sino al prossimo martedì 10 agosto, esclusi i giorni di domenica e lunedì della Festa Maggiore.

L'essenza dell'uomo è al centro delle realizzazioni di Giovanni Morgese, pittore e scultore riflessivo. Le sagome in ferro, talvolta svuotate e dai contorni frastagliati e irregolari, si concentrano principalmente sulla figura umana stilizzata: ridotta ai minimi termini, emerge prepotentemente la dimensione interiore, scevra dal superfluo che la vita quotidiana propina. Osservare le opere di Morgese porta a meditare sulla propria condizione esistenziale e a domandarsi se sia improntata alla genuinità dei valori o alla artificiosità di impulsi esterni. Fortemente impattanti sono anche le scritte disposte sul pavimento dello spazio artistico che rammentano la posizione precaria e fragile di ciascun individuo che, col suo bagaglio di vizi e virtù, tornerà comunque un giorno ad appartenere alla terra.

Stati d'animo distesi alternati ad altri più inquieti traspaiono dai quadri di Paolo De Santoli che ha impiegato soprattutto la pittura acrilica con tecnica mista sul legno come mezzo per regalare scorci di memoria sulla natura del nostro contesto territoriale. La Murgia, in particolare, è la protagonista delle sue creazioni: è vivido il legame con le ricchezze pugliesi e l'affezione a Castel del Monte si staglia in maniera distinta. Tra le maggiori peculiarità, spiccano le opere prodotte su antine di vecchi finestroni in cui la Murgia è raffigurata a volo d'uccello oppure la riproposizione di finestre a bocca di lupo con relativa prospettiva strombata.

La comunicazione è, infine, il tema a cuore di Costantino De Sario che vuole offrire uno sguardo attento e critico sul modo di rapportarsi nell'era contemporanea. Pubblicità e locandine di film rientrano tra i precipui materiali utilizzati e rimaneggiati con citazioni, forme e colori accesi, quasi a voler veicolare un nuovo bombardamento di immagini, canzonando il lavoro svolto dagli operatori dei mass media.

Morgese, De Santoli e De Sario sono attivi nello scenario locale, nazionale e straniero sin, rispettivamente, dal 1980, 1979 e 1981. Nel 2021, a distanza di quarant'anni, hanno deciso di collaborare e fondere nell'eclettismo più variegato le esperienze maturate in tutto questo tempo.
Costantino De Sario
Costantino De Sario
Costantino De Sario
Costantino De Sario
Giovanni Morgese
Giovanni Morgese
Giovanni Morgese
Giovanni Morgese
Giovanni Morgese
Giovanni Morgese
Giovanni Morgese
Paolo De Santoli
Paolo De Santoli
Paolo De Santoli
Paolo De Santoli