Intimidazioni Ruggiero: il PD di Terlizzi prima ironizza, poi corre ai ripari

Il circolo dem al centro delle critiche per alcuni commenti ilari

lunedì 12 maggio 2025
A cura di La redazione
Una leggerezza evitabile quella compiuta da qualche esponente del Partito Democratico di Terlizzi in questi giorni in cui i riflettori sono puntati sulle intimidazioni subite dal consigliere di opposizione Pietro Ruggiero. Un paio di commenti ironici espressi dal profilo Facebook del circolo dem, sotto il post altrettanto beffardo di una cittadina, sono valsi al primo partito della città una ridda di critiche questa volta motivate e una figura non esemplare.

Nella mattina di sabato 10 maggio, infatti, sul gruppo social "Mezz 'o borg" una penna femminile aveva scritto con chiaro riferimento a Ruggiero «Manca solo che gli mettiate l'aureola. Passerebbe, così, dal paladino della giustizia al Santo protettore di Terlizzi». Già di per sé si tratta probabilmente di una riflessione da leoni da tastiera che varca i limiti della sacrosanta libertà di pensiero, per scadere piuttosto nella mancata consapevolezza della gravità della portata dell'incendio e nell'invettiva gratuita.
Questa discutibile osservazione è stata commentata dal profilo Facebook ufficiale del PD terlizzese, ironizzando a sua volta su Ruggiero: «E senza processo… di Beatificazione», è stato il post.

Ne è scaturito un ulteriore scambio di battute: la fine autrice ha incalzato con «Partito Democratico Terlizzi ho pensato di fare una colletta per poterlo aiutare…visto che continua a piangere»; la sezione dem è stata al gioco, «No, neanche per idea».

L'impressione emersa è che si stesse disquisendo di frivolezze, quasi che l'antipatia politica oscurasse i fatti oggettivi avvenuti, tra l'altro attenzionati da organi sovracomunali. Eppure, sulla pagina del PD locale, mercoledì scorso, 7 maggio, i toni assunti erano completamente diversi, di sostegno al sindaco Michelangelo De Chirico che nella stessa giornata dell'episodio criminoso aveva preso le parti di Ruggiero, anch'egli amministratore locale. «Intanto esprimiamo vicinanza a coloro che sono stati bersaglio a vario titolo di azioni malevoli: il vice comandante Santeramo, l'assessora Zappatore, il consigliere Ruggiero».

Un ossimoro, quindi, che ha sminuito il supporto fornito in precedenza dal primo cittadino, esponente, peraltro, del Partito Democratico. Un corto circuito evidente. Pare che, talvolta, ancora non ci si renda conto che la scrittura sui canali virtuali è alla mercé di tutti, al pari di una pubblica piazza. Occorrono ponderazione e buon senso quando si digita nero su bianco a nome e per conto di un partito così importante e centrale nella vita cittadina.

Ad ogni modo, non si è fatta attendere la reazione di Pietro Ruggiero che, come si suol dire, è risultato "cornuto e mazziato". Appreso lo scherno ai suoi danni, ha così commentato sul suo profilo: «Viene pubblicato un post sulla pagina Mezz 'o borg e, oltre a vedere chi ha messo il "like", ancora più scandaloso è leggere i commenti della pagina Partito Democratico Terlizzi… Cari concittadini, questa è la loro vera identità, questa è la "gente" che avete sostenuto per gestire i vostri soldi e i beni pubblici? Quindi la loro "solidarietà" (non di tutti ovviamente) è stata solo di facciata? Uno squallore indicibile!!!! Ma tranquilli, ancora un po' e tutto sarà più chiaro....».

Era facilmente intuibile che il consigliere di minoranza non avrebbe taciuto, ma, al contrario, avrebbe reagito con la sua solita verve.
E così il PD di Terlizzi non ha potuto che correre ai ripari per tentare di rimediare al pasticcio creato. Ha, innanzitutto, provveduto a rimuovere i commenti ilari oggetto di attenzione da parte della platea e, successivamente, ha tenuto a precisare la sua posizione con un ulteriore post nel quale minimizza come «innocuo» il commento.

«Abbiamo fatto un commento su di un post di una persona qualsiasi. Tale post, a nostro avviso, non era assolutamente offensivo. Pur tuttavia in pochi minuti si è scatenato l'inferno. Post e commenti violenti con insulti di ogni genere e conclusioni avventate.
Ebbene quel commento abbiamo provveduto a rimuoverlo. Ora, se la sperimentazione sia riuscita, non vedremo gli autori di insulti al nostro indirizzo fare lo stesso. Non vedremo modificare il paradigma delle maldicenze all'indirizzo di tutti coloro che non godono di simpatia, diciamo così.
Per quanto riguarda l'episodio successo al consigliere Ruggiero ribadiamo la nostra solidarietà al pari di qualsiasi altro cittadino. Per altro tipo di conclusioni o riflessioni, noi aspettiamo le determinazioni che seguiranno alla fase investigativa degli organi giudiziari. Infine informiamo che con la pagina del pd scrivono in tanti, perché il nostro è un partito plurale».

Dal post riparatore si evince, tuttavia, della confusione nell'agire del gruppo dem. Si sottolinea che l'accesso alla pagina FB del partito di maggioranza è nelle mani di molti: da ciò sembrerebbe intuirsi, quindi, che nonostante si tratti del profilo ufficiale e istituzionale della principale forza di governo della città, manchi una sorta di disciplina comune sulla linea sobria cui attenersi.
Si assume la difesa del "buontempone" che ha voluto così divertirsi, ma al contempo si ribadisce la solidarietà nei confronti di Ruggiero, così svuotando il termine del suo significato. Troppa confusione.

Occorrerà prudenza in futuro ed una sola persona al comando dei canali social che condivida col direttivo i contenuti da pubblicare. A Bari ed a Roma non piacerebbe quanto accaduto, ne siamo certi.
E su fatti così gravi, come le intimidazioni, non si solidarizza mai con soggetti terzi che puntano solo ad inasprire il dibattito con dubbia ironia. Sono temi su cui l'unità istituzionale è fondamentale. Inutili le giustificazioni a favore del redattore del post ironico, della serie "So' ragazzi…". Giusta la precisazione finale, ma si vada avanti evitando d'ora in poi nuovi inciampi: una persona per una password, una password per il profilo social di una forza politica in cui si riconoscono migliaia di terlizzesi, centrale nella vita della città, della regione e della nazione.