Inaugurato il nuovo organo della chiesa Santa Maria della Stella

È stato donato da Maria Laura De Venuto

venerdì 7 gennaio 2022
Saranno più coinvolgenti i riti liturgici all'interno della chiesa parrocchiale di Santa Maria della Stella che può beneficiare dell'installazione di un nuovo organo a canne di grande pregio e dall'intramontabile fascino.

Realizzato nel 1961 dalla ditta Walcker, la più antica bottega tedesca ancora in attività, lo strumento totalmente meccanico è stato installato dall'organaro Antonio Filipponio, che ha curato le operazioni di pulitura, riqualificazione, intonazione e accordatura.

Se è vero che una chiesa senza organo è come una casa senza figli, allora a pieno titolo la comunità parrocchiale della Stella, grazie alla donazione di Maria Laura De Venuto, entra nell'età matura, in quella fase in cui si è al completo e si è pronti per la missione. Infatti il nuovo organo con le sue 394 canne non è un semplice ninnolo ma rappresenta metaforicamente i nuovi obiettivi della comunità: alzare il volume, aprire le porte per inondare di speranza e di armonia le navate del mondo a partire da quelle del proprio quartiere.

Collocato in alto, a lato del presbiterio, lungo la navata sinistra, il nuovo organo sembra rammentare il legame che c'è tra la terra e il cielo, e con la varietà di timbri sembra dare risonanza a tutti sentimenti del popolo di Dio.

Sobria ma solenne la cerimonia di benedizione presieduta dal vescovo Mons. Domenico Cornacchia, mentre don Nino Prisciandaro, biblista da pochi mesi alla guida della parrocchia, ne ha curato la regia in ogni dettaglio, sognando una chiesa accogliente, aperta ed eloquente.

Incantevole e vibrante il concerto inaugurale tenuto dal M° Gaetano Magarelli, organista impeccabile che ha valorizzato tutte le sfumature dello strumento con mani e piedi operosi e precisi. Il M° Magarelli, direttore della Cappella Musicale Corradiana, ha portato in scena un repertorio degli autori più noti tra Seicento e Settecento.

Di qui la gioia del pubblico che ha potuto apprezzare il tremolio delle canne d'organo che sono risonate davvero come un vento dell'anima.