Il paradosso della Festa Maggiore, l'organizzazione caccia via i giornalisti

Da una parte si chiede visibilità, dall'altra si fanno cattive figure

martedì 8 agosto 2017 9.11
A cura di Cosma Cacciapaglia
C'è tanta voglia di essere grandi e però anche tanto provincialismo misto a improvvisazione, nell'organizzazione della Festa Maggiore. Da una parte si continua a dire che la festa meriterebbe ben più ampi palcoscenici e una visibilità nazionale (ed è vero!), dall'altra poi si continua a maltrattare letteralmente la stampa e chi per mestiere offre visibilità a tali eventi.

È successo anche quest'anno, sia durante lo spostamento del carro dal Lamione, sia durante la sfilata del Carro la domenica della festa. Prima il parente stretto di un importante componente del comitato festa patronale improvvisamente sentitosi un dio sceso in terra, poi i body guard gonfiati del servizio sicurezza: tutti che cacciano via a malo modo giornalisti che stanno lì - regolarmente provvisti di pass rilasciato dallo stesso comitato festa patronale - solo per lavorare. Ragioni di sicurezza? Sarebbe una ragione credibile se oltre la corda non ci fossero poi i soliti amici o parenti di...

Spintonati, maltrattati, presi a urla in faccia con volgarità. Così è stata trattata la stampa locale e forestiera accorsa a Terlizzi per raccontare la festa maggiore a tutto il mondo, per raccontare la magia del carro e dei timonieri a chi per un motivo o per un altro non poteva essere lì. E così che volete che la festa sia di tutti? Mah...

La volgarità e la poca professionalità del servizio di sicurezza sono diventati una miscela esplosiva, creando non poche tensioni tra i giornalisti, i fotoreporter e i corrispondenti delle emittenti locali, e nazionali. Tutti letteralmente mortificati nonostante i pass rilasciati dal Comitato Festa Patronale per il grande evento. Risultato: alla sosta in largo La Ginestra del Carro Trionfale, gran parte degli operatori della stampa presenti sono andati via terminando in anticipo la cronaca dell'evento in segno di protesta. Complimenti, bella figura!
Chissà cosa avrà pensato di Terlizzi il corrispondente di Telenorba, chissà cos'avranno pensato gli altri colleghi della stampa nazionale presenti.