Il Melkweg saluta tutti con un ultimo concerto ma precisa:«è soltanto un arrivederci»
La ricerca di una nuova sede alla base della chiusura temporanea
martedì 27 febbraio 2018
23.26
Con quasi cento eventi organizzati sino ad oggi, il Melkweg, l'associazione di promozione culturale che in questi quattro anni ha accolto l'entusiasmo di tanti giovani al vico III di Corso Dante n.43, lo scorso venerdì sera ha salutato, seppur temporaneamente, tutti i suoi amici con un ultimo interessante concerto.
Circa trenta ragazzi nella primavera del 2014 hanno deciso di condividere il loro amore per l'arte, la musica e la letteratura, dando i natali al Melkweg, vale a dire via lattea, con l'auspicio di «volgere lo sguardo verso l'infinito e oltre». Nasce da un'esigenza, innanzitutto personale, di giovani stanchi di non avere vie di fuga e alternative in una Terlizzi che negli anni scorsi risultava troppo piatta sul piano della proposta culturale e delle iniziative sociali. «Abbiamo visto uno spazio vuoto e abbiamo immaginato di riempirlo con tutto quello che non c'è e che desideriamo».
Senza alcuno scopo di lucro, sono state poste in essere le attività più variegate, musicali, laboratoriali o strettamente letterali. Sono state ospitate, infatti, figure di spicco del panorama musicale italiano e internazionale, oltre che personalità rilevanti dell'accademia italiana e mondiale e della letteratura contemporanea.
Non è un addio, si tratta soltanto di un arrivederci. Chiudiamo una sede, non chiudiamo l'associazione, ci tengono a sottolineare coralmente i ragazzi. «Quello che immaginiamo e desideriamo oggi è qualcosa di più grande che non riusciamo a far rientrare nelle stesse quattro mura che abbiamo tanto amato. In altre parole, tutto quello che vorremmo fare oggi a Terlizzi necessita di uno spazio più grande, diverso, uno spazio che stiamo attualmente cercando».
La ricerca di una nuova sede che «magari può trovare realizzazione all'interno di spazi cittadini concessi dall'amministrazione in merito anche alla proficua attività fino ad ora svolta». Un appello chiaro rivolto alle istituzioni, affinché supporti in prima linea una realtà così vivace e dinamica.
Il Melkweg continuerà a mantenere salda la sua presenza sul territorio terlizzese, perché lo spirito e l'esigenza di quattro anni fa di certo non si sono esauriti. La sua storia è fatta anche di attività svolte al di fuori degli spazi prettamente fisici, come dimostrano i diversi eventi organizzati al Mat assieme al Collettivo Zebù.
«Venerdì abbiamo avuto un ultimo appuntamento "giù al Melk". Continueremo a ritrovarci. Il nostro obiettivo è, perché no, anche cercare nuove forze propositive di ragazzi ispirati dagli stessi ideali e dalle stesse esigenze che hanno fatto sì che il Melkweg esistesse».
Circa trenta ragazzi nella primavera del 2014 hanno deciso di condividere il loro amore per l'arte, la musica e la letteratura, dando i natali al Melkweg, vale a dire via lattea, con l'auspicio di «volgere lo sguardo verso l'infinito e oltre». Nasce da un'esigenza, innanzitutto personale, di giovani stanchi di non avere vie di fuga e alternative in una Terlizzi che negli anni scorsi risultava troppo piatta sul piano della proposta culturale e delle iniziative sociali. «Abbiamo visto uno spazio vuoto e abbiamo immaginato di riempirlo con tutto quello che non c'è e che desideriamo».
Senza alcuno scopo di lucro, sono state poste in essere le attività più variegate, musicali, laboratoriali o strettamente letterali. Sono state ospitate, infatti, figure di spicco del panorama musicale italiano e internazionale, oltre che personalità rilevanti dell'accademia italiana e mondiale e della letteratura contemporanea.
Non è un addio, si tratta soltanto di un arrivederci. Chiudiamo una sede, non chiudiamo l'associazione, ci tengono a sottolineare coralmente i ragazzi. «Quello che immaginiamo e desideriamo oggi è qualcosa di più grande che non riusciamo a far rientrare nelle stesse quattro mura che abbiamo tanto amato. In altre parole, tutto quello che vorremmo fare oggi a Terlizzi necessita di uno spazio più grande, diverso, uno spazio che stiamo attualmente cercando».
La ricerca di una nuova sede che «magari può trovare realizzazione all'interno di spazi cittadini concessi dall'amministrazione in merito anche alla proficua attività fino ad ora svolta». Un appello chiaro rivolto alle istituzioni, affinché supporti in prima linea una realtà così vivace e dinamica.
Il Melkweg continuerà a mantenere salda la sua presenza sul territorio terlizzese, perché lo spirito e l'esigenza di quattro anni fa di certo non si sono esauriti. La sua storia è fatta anche di attività svolte al di fuori degli spazi prettamente fisici, come dimostrano i diversi eventi organizzati al Mat assieme al Collettivo Zebù.
«Venerdì abbiamo avuto un ultimo appuntamento "giù al Melk". Continueremo a ritrovarci. Il nostro obiettivo è, perché no, anche cercare nuove forze propositive di ragazzi ispirati dagli stessi ideali e dalle stesse esigenze che hanno fatto sì che il Melkweg esistesse».