Il Comune parte civile contro gli ex dirigenti Censum, non contro la Panzini

Bocciate le proposte dell'opposizione nei confronti della dirigente comunale

domenica 12 aprile 2015 9.43
A cura di Rossella Paduanelli
Già da quasi un mese il comune ha formalizzato l'atto di costituzione come parte civile nel processo contro gli ex dirigenti Censum, Vito Redavid e Livio Tenerelli. E' stato il sindaco Ninni Gemmato a darne conferma in consiglio comunale. In altre parole, il comune di Terlizzi ha preso parte al processo penale che sta accertando le responsabilità degli ex dirigenti Censum per i tributi non riversati nelle casse comunali.

Trattamento differente per l'attuale dirigente Francesca Panzini. In questo caso l'amministrazione comunale ha deciso di non costituirsi parte civile. Questo, sulla base di un parere tecnico giuridico rilasciato all'ente dalla penalista avvocato Italia Mendicini. Secondo questa relazione, esaminando gli atti giudiziari, non ci sarebbero indizi di comportamenti illegittimi da parte della Panzini.

Insomma, stando agli atti ufficiali, la dirigente comunale non avrebbe causato alcun danno al comune di Terlizzi per cui non ci sarebbero i presupposti per costituirsi parte civile. «La costituzione parte civile è un atto grave che presuppone motivazioni forti - ha dichiarato il primo cittadino - Noi ci siamo affidati ad un avvocato, l'avvocato ci ha descritto una situazione sulla base della quale il comune ha adottato le proprie decisioni.»

Opposto il punto di vista del centrosinistra che per tutta la seduta ha puntato il dito contro la Panzini. Non hanno comunque raggiunto i voti necessari i due ordini del giorno proposti dal capogruppo PD, Michele Berardi e dal capogruppo Città Civile, Michele Cagnetta, bocciati entrambi dal voto dell'assemblea. Rispettivamente, il primo, intendeva decidere per una costituzione del comune come parte civile anche contro la dirigente Panzini e il secondo prevedeva inoltre l'adozione di un procedimento disciplinare nei confronti della stessa, con possibilità di sospensione almeno durante il periodo di dibattimento del processo penale pendente.

«Un ordine del giorno che chiede al sindaco e all'amministrazione di cambiare idea rispetto ad una relazione fatta da un avvocato penalista credo sia almeno ardito» ha spiegato il sindaco. «Abbiamo trasformato il consiglio comunale in un'aula di tribunale» ha protestato il consigliere Michele Caldarola (Pdl). Mario Ruggiero (Schittulli) ha ricordato come sia la stessa Costituzione a definire tutti innocenti fino a sentenza passata in giudicato: «L'ente in questo momento non deve fare da tribunale, deve solo muoversi per recuperare i soldi e tutelare i propri dirigenti.»

I consiglieri Di Tria e Cagnetta hanno chiesto di trasmettere il verbale e il resoconto della seduta in procura e alla corte dei conti

Viste le lungaggini della seduta, il consiglio si è aggiornato a giovedì 16 aprile alle ore 19.30 per la disamina degli altri quattro punti all'ordine del giorno: comunicazioni del legale Censum nell'ambito del processo civile; parere di competenza sulla costituzione ed esercizio di un metanodotto e due debiti fuori bilancio.