È Ignazio La Russa il nuovo presidente del Senato della Repubblica

Rose per Liliana Segre e poi il ricordo di Pinuccio Tatarella, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

giovedì 13 ottobre 2022 15.15
A cura di Gianluca Battista
Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia, 75 anni, è il nuovo presidente del Senato della Repubblica. La sua elezione è avvenuta con 116 voti favorevoli sui 187 senatori presenti. Salta all'occhio l'astensione degli esponenti di Forza Italia, che invece avrebbero puntato su Silvio Berlusconi. 66 le schede bianche, 2 i voti per Liliana Segre, che ha diretto i lavori quale senatrice anziana, omaggiata da La Russa con un mazzo di rose, ed altrettanti per Roberto Calderoli.

IL DISCORSO
Nel suo discorso di insediamento come seconda carica dello Stato, l'avvocato penalista di origini siciliane ha ricordato i messaggi di Papa Francesco sulla pace e gli insegnamenti di Sandro Pertini, nonché di Luciano Violante, ex presidente della Camera dei Deputati. Passaggio importante per tutti i pugliesi è stato quello su Pinuccio Tatarella, maestro politico di La Russa e uomo di valore della destra moderna italiana, riconosciuto come tale anche dalle forze di sinistra. A lui è andato un lungo applauso.
Il neo-presidente del Senato ha altresì ricordato l'importanza dell'unità nazionale, della lotta al terrorismo politico ed internazionale ed alla criminalità organizzata, citando le indimenticate figure di Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, passaggio sottolineato dai rappresentanti del popolo seduti nell'emiciclo di Palazzo Madama in piedi ad applaudire a lungo.

«Anche in questa legislatura la gente si aspetta e si parlerà ancora di riforme - ha aggiunto La Russa -. Non dobbiamo favoleggiare di 'tutto e subito', ma soprattutto non bisogna temerle. Bisogna provare a realizzarle insieme. E al Senato può spettare il via alla necessità di aggiornare (non la prima parte che è intangibile) la Costituzione, in modo che dia più capacità di dare risposte ai cittadini e di appartenere alla volontà del popolo».

«Ho voluto omaggiare, non proforma ma dal cuore, portando fiori alla senatrice a vita Segre, che ha parlato di tre date alle quali non voglio sfuggire: il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno. Io vorrei aggiungere la data di nascita del Regno d'Italia che prima o poi dovrà assurgere a festa nazionale. Queste date tutte insieme vanno celebrate da tutti perché solo un'Italia coesa e unita è la migliore precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità».

«Il mio è un compito di servizio - ha specificato infine La Russa -, non devo cercare oggi agli applausi, non devo dire parole roboanti o captare la vostra benevolenza. Lo dovrò fare ogni giorno, le scelte che dovrò fare a volte piaceranno a volte non piaceranno. Non c'è bisogno di parole che suscitano un applauso, ma solo di una sincera promessa: cercherò con tutte le mie forze di essere il presidente di tutti difendendo a seconda delle necessità maggioranza ed opposizioni».