I canti de "La raffineria dell'allegrezza" questa sera a Sovereto
Nel repertorio natalizio La Pastorella, la Santa Allegrezza, brani napoletani e sudamericani
giovedì 23 dicembre 2021
1.27
Le note del Santo Natale questa sera, giovedì 23 dicembre, saranno suonate e cantate nell'atrio del santuario della Madonna di Sovereto da parte del nutrito e affiatato gruppo de "La raffineria dell'allegrezza", coordinato dal Maestro molfettese Giovannangelo de Gennaro.
"Cantiamo il Natale" è, infatti, l'evento che a partire dalle ore 18.30 e per circa un'ora intratterrà i fedeli che vorranno unirsi nell'intonare brani tipici del clima natalizio. Subito dopo la Messa che sarà celebrata da don Nino Pastanella, sarà quindi festa in compagnia di musicisti professionisti e amatori del genere.
La compagnia "La raffineria dell'allegrezza" si è formata una decina di anni fa: dapprima ci si riuniva nelle singole abitazioni, poi si sono prediletti i luoghi pubblici. Una ventina di persone, tra uomini e donne dai dodici ai sessant'anni, costituiscono il coro eterogeneo composto non da soli terlizzesi, ma anche da cittadini di Molfetta, Ruvo, Bari: le voci sono accompagnate da diversi strumenti della tradizione locale del Sud Italia, come la tammorra e la zampogna.
La Santa allegrezza, la pastorella, canti mariani, versi di origine napoletana e sudamericana sono inseriti in un ricco repertorio musicale che spazierà, quindi, tra varie culture, da quella più antica della questua ai culti extraoceano.
La partecipazione all'evento è libera.
"Cantiamo il Natale" è, infatti, l'evento che a partire dalle ore 18.30 e per circa un'ora intratterrà i fedeli che vorranno unirsi nell'intonare brani tipici del clima natalizio. Subito dopo la Messa che sarà celebrata da don Nino Pastanella, sarà quindi festa in compagnia di musicisti professionisti e amatori del genere.
La compagnia "La raffineria dell'allegrezza" si è formata una decina di anni fa: dapprima ci si riuniva nelle singole abitazioni, poi si sono prediletti i luoghi pubblici. Una ventina di persone, tra uomini e donne dai dodici ai sessant'anni, costituiscono il coro eterogeneo composto non da soli terlizzesi, ma anche da cittadini di Molfetta, Ruvo, Bari: le voci sono accompagnate da diversi strumenti della tradizione locale del Sud Italia, come la tammorra e la zampogna.
La Santa allegrezza, la pastorella, canti mariani, versi di origine napoletana e sudamericana sono inseriti in un ricco repertorio musicale che spazierà, quindi, tra varie culture, da quella più antica della questua ai culti extraoceano.
La partecipazione all'evento è libera.