Grassi: «Comune di Terlizzi dimentica volontari emergenza Covid»

Una nota per sottolineare il diverso comportamento di altre Amministrazioni

venerdì 29 ottobre 2021
A cura di Gianluca Battista
Torna a far sentire la sua voce il consigliere comunale del Partito Democratico, Michele Grassi, e questa volta lo fa per sottolineare ciò che dal suo punto di visto è una grave mancanza degli amministratori terlizzesi, che «non hanno né cuore né ragione».

L'attacco dell'esponente di opposizione questa volta riguarda i volontari che hanno gestito la pandemia (associazioni delle armi, parrocchie, semplici cittadini, membri della Protezione Civile locale) ai quali al Comune di Terlizzi non ha elargito nessun meritato riconoscimento per l'impegno profuso nel periodo emergenziale, peraltro non ancora conclusosi.

«Sono trascorsi circa due anni dall'emergenza Covid-19 - scrive Grassi -. Tante sono state le azioni di solidarietà, che hanno camminato sulle gambe dei tanti volontari. Dalla consegna dei pacchi alimentari e delle mascherine, dalla vigilanza per il lockdown, all'ausilio nell'hub vaccinazioni. Il Comune di Terlizzi non ha mostrato né un po' di cuore nel ringraziarli tutti, con un evento per un sincero riconoscimento, né ha mostrato ragione nell'assicurar loro un contributo finanziario per il vestiario, gli automezzi, la disponibilità, la sensibilità. Anzi, fa convenzioni, mette danari, toglie danari, sposta danari, assicura danari, premia alcuni e non altri - è l'attacco frontale del consigliere PD -. Una cosa assurda».

«Nella vicina Città di Molfetta - commenta Grassi -, invece, dove pure da qualche tempo si sta vivendo una grave situazione di instabilità istituzionale e amministrativa, il Sindaco Tommaso Minervini ha voluto ringraziare con una pubblica manifestazione tutti i volontari con il dono di una spilletta, significativa del periodo critico che abbiamo vissuto e che sta andando verso la conclusione», è la chiosa.

Palla nel campo degli amministratori, per usare una metafora calcistica, affinché si possa arrivare magari ad una cerimonia pubblica che accomuni tutti in un grande "grazie" da parte dell'intera comunità. Con l'auspicio che la fase più dura dell'emergenza sanitaria sia davvero alle nostre spalle, anche se i numeri degli ultimi giorni non lasciano affatto sereni.