Flash mob sotto il Comune:"Fateli scendere" lo slogan contro il governo

Bandiere della pace e giubbotti di salvataggio in favore dei migranti

domenica 3 febbraio 2019 8.46
A cura di Vincenza Urbano
A Terlizzi, come contemporaneamente in molte altre città d'Italia, un flash mob di solidarietà ha animato ieri pomeriggio piazza IV novembre quando numerosi cittadini si sono riuniti sotto il palazzo di città per opporsi alle politiche discriminatorie del governo italiano. "Fateli scendere", l'enorme slogan che ha accompagnato l'intera manifestazione: ogni lettera corrispondeva a una persona proprio per sottolineare il messaggio di umanità che proviene dalla parte più accogliente e tollerante nei confronti dei migranti.

«Insistere e resistere», le parole chiave di Gaetano Paparella, presidente de "La Garra", collettivo promotore dell'evento. Una protesta scenografica per contrastare l'ondata di ostilità che sta attraversando il Belpaese. Un bandierone con i colori della pace, una riproduzione in stoffa di un barcone con la scritta "Siamo tutti sulla stessa barca", il tricolore italiano, la bandiera europea, partecipanti con indosso giubbotti di salvataggio: una voce corale che si leva nel suo piccolo per far fronte a forme di comunicazione pericolose che aizzano l'insoddisfazione diffusa tra i connazionali contro i più deboli.

«Abbiamo il dovere di farli scendere dai barconi. Eppure ci sono tanti altri barconi, quelli della paura, dell'odio del diverso, sui quali sostano molte persone come noi», riflette Daniela Zappatore, consigliere comunale di Città Civile, «Dobbiamo far scendere i nostri compagni dai barconi dell'indifferenza». È importante, quindi, fare rete per organizzare una risposta concreta alle sterili fronde politiche e popolari che stanno dilagando.

A offrire il suo supporto anche Don Michele Stragapede, missionario in Africa e parroco presso la chiesa di San Gioacchino. «L'Africa sta soffrendo perché abbiamo sfruttato i suoi territori ma ora non siamo disposti a mercanteggiare il nostro stile di vita per aiutare i suoi figli». Esempio preminente è quello del "land-grabbing" che consiste nell'acquisizione di grandi porzioni di terra da parte delle imprese transnazionali, sottraendo così l'accesso alle risorse a chi vive nelle zone depredate.

«Sono centinaia oggi le catene umane che hanno riempito le piazze italiane nonostante il clima sfavorevole», commenta Giuseppe Volpe, consigliere comunale d'opposizione ed esponente de La Corrente, «Siamo di fronte a un comune chiuso e a un teatro chiuso. Questa è la migliore risposta che abbiamo potuto dare contro parole di disprezzo e violenza, nonché contro tutte le guerre».