Chiapperino: "Il momento più emozionante è la prima curva, è come se il mondo fosse tuo"

Festa Maggiore, l'ex presidente del Comitato Leonardo Chiapperino ripercorre i suoi ricordi

sabato 8 agosto 2015 15.13
A cura di Francesco Pittò
TerlizziViva prosegue la marcia di avvicinamento alla Festa Maggiore, raccogliendo le emozioni di chi in passato ha vissuto la festa patronale in prima linea da protagonista. Dopo aver ascoltato l'ex sindaco Alberto Amendolagine, è la volta di Leonardo Chiapperino, già presidente del comitato feste patronali tra il 1976 e il 1980.

Chiapperino emozionato va a ruota libera nel raccontarci le sue emozioni. I suoi ricordi cominciano dal 1978, anno della morte di Aldo Moro, quando addirittura si paventò l'annullamento della festa, ma alla fine nonostante il grande attentato che scosse l'Italia si decise di andare avanti. Un anno ebbi molte critiche e ci fu una durissima polemica perché non feci allestire le luminarie. Vino Francesco (detto Serrod) riuscì ad illuminare piazza Cavour e piazza IV Novembre con dei fari piazzati sui pali dell'Enel, su cui vi erano dei triangoli nei quali dei floricoltori tramite un concorso a premi allestirono delle composizioni floreali"

"Ricordo l'asta del carro. Siamo stati quelli che l'hanno lanciata affidandola ad un avvocato ormai deceduto di cui non ricordo il nome. Alla prima asta parteciparono le classiche squadre dei timonieri: De Lucia, Gesmundo, Morgese. Ricordo che in tutti e cinque gli anni si aggiudicò Morgese, padre del compianto Mimmo, scomparso prematuramente nel gennaio 2014. Un altro ricordo — aggiunge Chiapperino — è quello della raccolta delle offerte per metter su la festa. La nostra raccolta iniziava a marzo per la festa del 16 e del 23 aprile, per poi proseguire sin dal mese di maggio per la festa di agosto. Alcune volte facevamo delle levatacce per la raccolta recandoci alle 4 del mattino al mercato ortofrutticolo, chiedendo il contributo di 200, 500, 1000 lire ai commercianti che nella maggior parte dei casi provenivano da Bari. Bello era l'affidamento dei fuochi pirotecnici con la solita battaglia tra due fuochisti storici come Bruscella e Volpe".

Rilevai la festa da Peppino Tricarico (floricoltore) ricevendo la nomina come ogni presidente direttamente dal Vescovo. Ricordo ben volentieri anche i sindaci con cui ho collaborato come presidente, quali Salvatore De Chirico e Peppino Morrone, due persone diverse tra loro ma con cui mi sono trovato benissimo.

Prima di salutarci dopo aver rivissuto tali emozioni, il ragioniere ci racconta l'emozione più grande: "Il momento più emozionante per un presidente è la prima curva. Quando arrivi al centro, la curva tra corso di Vittorio Emanuele e piazza IV Novembre (cosiddetta curva di Fusaro). Vedi una marea di gente e stai per arrivare al Comune. Ti senti una persona importante come sei il mondo fosse tuo".
Il Comitato Festa Patronale negli anni 70