Festa della Repubblica, Gemmato: «Superare ricucire le distanze tra Nord e Sud»

Per il sindaco di Terlizzi le ultime vicende politiche hanno confermato la solidità istituzionale dell'Italia

domenica 3 giugno 2018 8.23
Corteo serale, ieri sera a Terlizzi, per festeggiare la Festa della Repubblica. Istituzioni, rappresentanti militari, scuole, tutti presenti. Oltre a Ninni Gemmato, c'è anche un altro sindaco, Alessia Barione, prima cittadina del Consiglio comunale dei ragazzi. Anche questi ultimi, accompagnati dai docenti della scuola "Gesmundo", partecipano al corteo scortato dalla banda.

Nel suo intervento il sindaco Gemmato ha ricordato l'origine di questa festa e i valori di cui è portatrice, ma non ha mancato di proiettarla anche al presente con il filtri delle ultime vicende politico-istituzionale vissute dall'Italia: «L'attualità ci offre di rivivere gli effetti di quel referendum datato 2 giugno 1946 - ha osservato Gemmato - basterebbe guardare a quanto accaduto in queste ultime ore, con la difficile formazione del nuovo Governo, per poter misurare e apprezzare il salto di qualità democratica contenuto in quella nuova architettura istituzionale che il nostro Paese seppe darsi quel giorno. Basterebbe guardare come, all'indomani del voto popolare del 4 marzo scorso e dopo quasi 90 giorni di confronto talvolta anche aspro, la dialettica politico-istituzionale, seppur racchiusa entro posizioni forti e apparentemente inconciliabili, abbia saputo responsabilmente trovare sintesi nella formazione di un nuovo governo politico. Questa è stata la riprova di un'architettura istituzionale solida che, pur nella durezza del confronto politico, si conferma garanzia di democrazia per tutti gli italiani».

«C'è bisogno - aggiunge - di irrobustire la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni repubblicane e soprattutto nella capacità di queste di essere effettivamente e pienamente rappresentative delle istanze che provengono dal Paese. C'è bisogno di rimettere al centro dell'azione i bisogni dei cittadini attraverso un maggiore ascolto, una maggiore condivisione e una maggiore partecipazione. In questa direzione ha un ruolo essenziale chi governa l'intero Paese, al pari di chi governa una Regione o un Comune».

E ancora, uno sguardo al Sud. «Si discute molto in questi giorni di Europa e del diritto della nostra Repubblica di stare in Europa, con pari dignità rispetto ad altri Paesi. E' una riflessione matura e pertinente che riafferma il bisogno di operare in un contesto internazionale più ampio portatore di crescita economica, pace e cooperazione.

E' vero: stiamo in Europa e pertanto siamo Europa. Ma è altrettanto vero che siamo anche Italia e stiamo in una Italia unita: mi piace sottolinearlo per ribadire una priorità ineluttabile che il nostro Paese e il nuovo Governo devono darsi e cioé quella di ricucire le differenze che ancora forti persistono tra Nord e Sud, differenze e distanze che si avvertono forti in termini di infrastrutture materiali e immateriali, di opportunità di crescita economica e culturale.»