Emiliano, nuova ordinanza: «Chiedere la didattica a distanza è un diritto»

Il presidente della Regione: «Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola. Gli istituti si attrezzino immediatamente per i collegamenti on line»

venerdì 6 novembre 2020 21.30
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha firmato l'ordinanza n° 413 attraverso la quale disciplina che «al fine di consentire la tutela della salute pubblica attraverso la didattica digitale integrata nel primo ciclo di istruzione, per ridurre il rischio di diffusione epidemica, le istituzioni scolastiche del medesimo primo ciclo di istruzione devono garantire il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente per i propri figli di adottare la didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, in luogo dell'attività in presenza».

Secondo quanto contenuto nel testo, «nel caso cui il collegamento non possa essere garantito immediatamente ogni singolo istituto, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, deve ricercare ogni altra modalità utile a consentire comunque l'attivazione della didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta».

Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado dovranno comunicare ogni lunedì all'Ufficio scolastico regionale e al Dipartimento della salute il numero degli studenti e il numero degli addetti del personale scolastico positivi o in quarantena, nonché tutti i provvedimenti di sospensione dell'attività didattica adottati a causa dell'emergenza Covid.

«Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. Le scuole dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza» ha commentato Emiliano.

«Finalmente la verità da parte dei giudici sulle gravi difficoltà a tutelare la salute dei bambini pugliesi attraverso un efficiente sistema di didattica a distanza» ha aggiunto. «I giudici del Tar di Bari preso atto della "inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la dad", sono costretti a mandare a scuola i nostri bambini più piccoli in presenza.
Mentre al contrario per i ragazzi delle superiori lo stesso governo ha ammesso l'insicurezza della didattica in presenza, tanto da vietarla» ha evidenziato, definendo quanrto accaduto «una drammatica contraddizione che ha messo in contrapposizione due sezioni dello stesso Tar Puglia visto Bari ha sospeso la mia ordinanza e Lecce ne ha confermato la legittimità. Un pasticcio perchè non si è investito abbastanza sulla didattica a distanza che durante una pandemia avrebbe dovuto essere messa a punto già da tempo. E ció indipendentemente dalla evidente preferenza da assegnare alla didattica in presenza».

Per il presidente della Regione «nessuno sostiene che la Dad sia paragonabile alla didattica in presenza, ci mancherebbe, ma solo con una buona Dad in caso di necessità si può realizzare un buon equilibrio tra salute e istruzione. Adesso invece è così scarsa da costringere i giudici a mandare i bambini a scuola in presenza per non pregiudicare il loro diritto allo studio.
Per tale motivo ho disposto, con ordinanza, che le scuole pugliesi si attrezzino immediatamente per effettuare la Dad per motivi di salute pubblica e consentano a tutte le famiglie che la richiedano di ottenerla. Chi non può ottenerla per carenze organizzative della scuola, non puó essere obbligato ad andare a scuola in presenza».

Emiliano ha ringraziato «tutto il personale docente e non docente della scuola pugliese che si sta impegnando allo spasimo e a rischio della propria salute per assicurare il diritto allo studio dei nostri studenti di ogni ordine e grado. Nulla contro di loro, ma solo il tentativo, con i poteri minimi di cui dispongo, di tutelare la salute di tutti e soprattutto dei più piccoli».