Diverbio tra Gemmato e Grassi, il monito dell'Azione Cattolica

L'associazione parla di violenza verbale tra i due e di una "quasi rissa"

giovedì 5 maggio 2016 14.27
Non è piaciuta all'Azione Cattolica diocesana la "quasi rissa" tra il sindaco Ninni Gemmato e il presidente del Consiglio comunale Michele Grassi andata in scena in aula durante il consiglio comunale della settimana scorsa. L'associazione di matrice cattolica torna ancora una volta a commentare -- in certi anche pesantemente e a nostro avviso irrispettosa come nel caso di Ruvo - i fatti politici che accadono nelle città pertinenti la diocesi.

Per quanto riguarda la situazione politica di Ruvo l'Azione Cattolica cita l'elevato numero di candidati sindaco che si sono presentati alla città insieme a "una quantità esorbitante di liste e candidati al consiglio comunale, tanto da indurre - si legge in una nota - a chiedersi se molti di loro prenderanno almeno il proprio voto". Un commento a nostro giudizio fin troppo severo e forse anche irrispettoso nei confronti delle persone che hanno scelto di mettersi in gioco e metterci anche la faccia nel rispetto della democrazia, della partecipazione e soprattutto della legge. Ma tant'è: un giorno si invoca la "partecipazione", un altro giorno si critica chi vuole partecipare alla vita politica della città. La domanda sorge spontanea: quanti candidati sindaco e quante liste rientrano nel perimetro della buona politica, secondo Azione Cattolica?

Oltre alle dimissioni a Molfetta del sindaco Paola Natalicchio causate da una parte del Pd e l'aggressione subita qualche giorno fa dal sindaco Tommaso de Palma da parte di una famiglia disagiata, sotto la lente di ingrandimento finisce anche il "violento diverbio" tra il sindaco Ninni Gemmato e il presidente del consiglio che, per l'Azione Cattolica, solo per poco non è sfociato in una vera e propria rissa". "Continueremo - si legge ancora nella nota - a chiedere ai nostri amministratori coraggio e determinazione nel portare avanti la buona politica" si legge in una nota "quella che si basa sulla trasparenza, sulla partecipazione e sulla legalità".