Discarica Fer.Live, la battaglia di Legambiente Terlizzi non si ferma

Appello a Regione e Città Metropolitana a rivedere le autorizzazioni

lunedì 16 aprile 2018 8.00
Una piattaforma per il trattamento dei rifiuti ferrosi a tre chilometri da Sovereto, in territorio di Bitonto. Si torna a parlare della discarica Fer.Live e dell'impatto che potrebbe avere sulla vivibilità della zona. Legambiente Terlizzi e le altre realtà associative interessate e attive sul territorio, sono tornate a sollecitare l'attenzione delle autorità preposte affinché - si legge in una nota - «non vengano ignorate le forti criticità che l'eventuale realizzazione della Piattaforma Fer.live, produrrebbe sul territorio, sia con riguardo alla salute pubblica dei cittadini, sia con riguardo alla salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio, anche alla luce del vincolo paesaggistico ed idrogeoligico che ne vieterebbe la costruzione nel sito individuato dal progetto».

In particolare, Legambiente Terlizzi insieme con "Comitato Borgo di Sovereto", "Puliamo Terlizzi" e "Ambiente e Vita", il Circolo Legambiente di Terlizzi, Legambiente Puglia ed il Circolo Legambiente di Bitonto, hanno invitato formalmente: 1) il presidente della giunta della regione puglia, 2) l'assessore all'ambiente della regione Puglia, 3) il sindaco di Bitonto, 4) il sindaco di Terlizzi, 5) il sindaco della Città metropolitana Bari, 6) il direttore Arpa Puglia, 7) il direttore agenzia territoriale della regione Puglia, a " riesaminare gli atti autorizzatori già emessi, al fine di scongiurare ogni più grave rischio e/o pericolo per la salute dei cittadini e garantire la salvaguardia dell'ambiente e delle matrici ambientali che verrebbero irrimediabilmente compromesse dalle attività della Piattaforma Fer.live srl".

Ovviamente, il Comune di Terlizzi non ha alcuna competenza autorizzatoria per questa vicenda specifica, quindi probabilmente aver inserito anche il sindaco Gemmato tra i destinatari dell'appello vuole essere per lo più il voler sensibilizzare anche la comunità terlizzese al problema.

«Il forte auspicio del mondo associativo - conclude Legambiente - è che le Autorità preposte e competenti in ordine alla delicata vicenda Fer.live possano, con una rivisitazione degli atti autorizzatori già emessi, dare preminente rilevanza alla tutela della salute pubblica dei cittadini ed alla salvaguardia dell'ambiente, piuttosto che consentire la realizzazione di un impianto potenzialmente nocivo ed ad altissimo rischio, come quello progettato da Fer.live srl.»