Contagi in lieve risalita a Terlizzi nella settimana tra il 7 ed il 13 giugno

I dati forniti nel report settimanale della ASL Bari

sabato 19 giugno 2021
A cura di Gianluca Battista
È migliorata tanto la situazione epidemiologica legata al Covid-19 a Terlizzi, ma la Città dei fiori registra un aumento dei contagi, seppur lieve, nella settimana tra il 7 ed il 13 giugno.

Il dato è stato fornito nella giornata di venerdì 18 giugno dalla ASL Bari. In quella settimana i contagi a Terlizzi sono stati 10, a fronte dei 7 della precedente ed il tasso di positivi ogni ipotetici 100mila abitanti è di 38,1 (a fronte del 26,7 dal 31 maggio al 6 giugno), nettamente sopra la media metropolitana ferma al 15,8.

Complessivamente ci sono 32 positivi al virus in città e 8 persone in quarantena fiduciaria. Numeri migliori rispetto ad aprile e maggio, ma che collocano Terlizzi ancora (per poco, si spera) in un limbo. La fine del tunnel è vicina, ma ci vuole estrema prudenza, quella che per esempio nella serata di mercoledì 16 giugno, dopo la vittoria della nazionale di calcio, non abbiamo notato.


IL SUNTO DELLA ASL BARI

Tredici comuni senza contagi, otto con un solo caso e altri dodici con un numero di casi molto basso, tra due e cinque. Sono i numeri più significativi del report di questa settimana, la prima in "zona bianca", che registra un tasso settimanale di 15,8 casi per 100mila abitanti.
La campagna vaccinale, parallelamente, continua a fornire indicazioni favorevoli in termini di dosi somministrate e di copertura vaccinale garantita alle diverse fasce di età. Nell'ultima settimana, tra l'11 e il 17 giugno, sono state infatti somministrate poco più di 86mila dosi, una quantità che ha consentito di superare la soglia del milione di vaccini inoculati in tutto il territorio barese.
Numeri rilevanti che garantiscono l'immunizzazione, almeno con una dose, al 56% della popolazione generale e al 62 per cento di quella vaccinabile (dai 12 anni in su), con un buon risultato nella città di Bari, dove il 63 per cento della popolazione vaccinabile ha già ricevuto una dose di vaccino e il 30% ha completato il ciclo vaccinale.
Percentuali elevate di immunizzazione, anche rispetto ai dati di copertura nazionale, si registrano ugualmente tra le diverse fasce d'età, a partire da quelle maggiormente esposte al rischio: l'80% dei 50-59enni ha fatto la prima dose di vaccino, contro il 63,3 a livello italiano; immunizzato con prima dose l'88% dei 60-69enni (73,9 in Italia), così come il 93% degli over 70 (a fronte dell'83,9 nazionale) e ultraottantenni (91,6 nazionale).
Man mano che la campagna raggiunge le fasce d'età più giovani, sta crescendo l'adesione e quindi la copertura – sempre almeno con una dose – tra i 40enni, immunizzati per il 63% (47,4 il dato nazionale), e dei 30enni, di cui il 32% ha fatto la prima dose di vaccino, un dato quest'ultimo perfettamente in linea con quello italiano.
Risultati confortanti che, a maggior ragione, devono indurre la popolazione a continuare ad aderire con convinzione ad una campagna vaccinale di portata davvero storica.