Centro diurno disabili, interrogazione da parte dell'opposizione

L’opposizione fa notare che tale chiusura «sta privando il territorio comunale dell’unica struttura e del servizio in favore di una categoria di cittadini in stato di fragilità

martedì 18 settembre 2018 16.07
Il centro diurno per disabili di viale Indipendenza da giugno scorso non svolge più il servizio di assistenza. Un servizio (svolto attraverso la cooperativa sociale Servizi Multipli Integrati) che era rivolto a cinque cittadini attraverso un operatore socio sanitario Asl, ma che il comune di Terlizzi non ha avuto più possibilità di finanziare in quanto l'edificio che ospitava il centro non presentava più le caratteristiche strutturali richieste dalle ultime normative in materia. Ora i consiglieri di opposizione chiedono conto all'amministrazione della chiusura del centro.
In una interpellanza scritta indirizzata al sindaco Gemmato l'opposizione fa notare che tale chiusura «sta privando il territorio comunale dell'unica struttura e del servizio in favore di una categoria di cittadini in stato di fragilità", e per di più contrasta con "le disposizioni del Piano Regionale per le Politiche Sociali che, sin dal 2013 (triennio 2013/2015), disponevano il potenziamento e il consolidamento della rete dei Centri diurni socio-educativi e riabilitativi in favore di soggetti disabili", nonché con la "volontà politica, esplicitata nel corso degli anni (sin dal 2008) dalle varie Amministrazioni Comunali di Terlizzi, tra cui anche l'attuale", di garantire la continuità del servizio.
"Nel corso degli anni gli utenti del Centro diurno disabili sono stati inseriti nei Centri diurni di Corato e Bitonto, stante la mancata programmazione di un'alternativa sul territorio comunale - continuano i consiglieri -. Risulta, inoltre, che è stata inoltrata all'Amministrazione Comunale di Terlizzi formale proposta a cura della cooperativa Servizi Multipli Integrati, unitamente alla cooperativa Zorba, di apertura di un Centro Socio Educativo e Riabilitativo per disabili nei locali di proprietà comunale non utilizzati affatto dalla comunità educativa per minori (gestita dalla stessa Cooperativa Zorba), a cura e spese di dette Cooperative, senza alcun onere per l'Amministrazione comunale in quanto in presenza di una struttura autorizzata, le rette potranno e potrebbero essere coperte dai 'buoni servizi per disabili e anziani', erogati dalla Regione Puglia".
Ad una domanda d'attualità in merito da parte del consigliere Volpe, il 9 maggio 2018, il sindaco aveva giustificato la chiusura del centro con "la necessità di garantire spazi di proprietà comunali nelle disponibilità dell'Asl, come elemento di vantaggio competitivo per l'assegnazione dell'ospedale di primo livello, sostenendo l'importanza (che non viene minimamente messa in discussione) - scrivono i consiglieri - della questione ospedale rispetto alla questione Centro Diurno Disabili".
Tuttavia, tien fermo l'opposizione, "il Centro è chiuso, l'Asl ha occupato tutti gli spazi dell'immobile e la questione dell'ospedale – però – risulta ancora in stato di stallo, purtroppo". Questo malgrado negli scorsi mesi le cooperative Servizi Multipli Integrati e Zorba abbiano formulato all'amministrazione "la proposta di avviare un centro socio/educativo e riabilitativo per disabili nei locali non utilizzati dalla comunità educativa per minori, gestita dalla stessa Zorba". L'idea - lamentano i consiglieri di minoranza - non è mai stata presa approfonditamente in considerazione, "nonostante la sistemazione logistica sarebbe stata finanziariamente a carico esclusivamente delle due cooperative, nel mentre le successive rette sarebbero state coperte dai buoni di conciliazione erogati dalla Regione Puglia".
Il risultato è che "l'utenza in difficoltà di Terlizzi viene puntualmente indirizzata – ora - in strutture similari di Corato e Bitonto", conclude l'opposizione, che chiede formalmente di conoscere se l'amministrazione comunale intende muoversi a breve termine per una rapida riattivazione della struttura "con la prescritta autorizzazione al funzionamento" o, in alternativa, di avviare con urgenza "un centro socio-educativo e riabilitativo per disabili in ambienti comunali e/o comunque convenzionati con l'Ente Locale".